Lecce – La Piazza virtuale e quella reale, in questi ultimi giorni, sono invase da proteste e lamentale di cittadini e commercianti leccesi a causa della raccolta a singhiozzo dei rifiuti che ha causato disagi sia ai privati sia ai gestori di locali commerciali. Quindi, anche se ultimamente il caldo sembra attraversare una leggera fase calante, il mercurio della colonnina della rabbia rimane su valori alti. La frazione umida che non viene raccolta, rimanendo agli angoli delle strade, crea non pochi problemi di igiene, e la gente stufa cerca di capire il perché di questo disservizio. Le discariche stracolme sarebbero un primo fattore, la differenziazione non conforme di commercianti e privati, in base a quanto stabilito dalle ordinanze, sarebbe un altro.
Ciliegina sulla torta di questa situazione sono le sanzioni comminate in questi giorni ai titolari degli esercizi commerciali situati in Piazzetta Fanfulla, Via degli ammirati e Piazzetta Santa Chiara. Sembra che siano stati conferiti rifiuti indifferenziati in sacchi di colore nero non conformi a quelli distribuiti dalla Monteco s.r.l. gestore della raccolta, e deposti sul basolato al di fuori dei contenitori carrabili forniti ai titolari dei locali dalla stessa azienda.
Dai sacchi la fermentazione dei rifiuti dovuta al caldo, percolando, ha sporcato il basolato, attirando blatte e mosche. Tutto ciò ha richiesto l’intervento da parte della ditta che ha pulito con acqua con pressione a 90° per distruggere tutti i germi. L’Azienda ha segnalato all’ufficio del DEC (Direttore esecutivo del contratto) dr. Brunetti la situazione, da qui sono partiti i controlli e, alla verifica delle infrazioni, sono state comminate ai vari proprietari degli esercizi commerciali sanzioni che potrebbero aggirarsi sui cinquecento euro pro capite.
Abbiamo contattato il responsabile DEC dell’ufficio ambiente Geom. Renato Brunetti chiedendogli di raccontarci l’evolversi della situazione e come si è arrivati a comminare le sanzioni:
“Innanzitutto l’azienda Monteco non ha avuto alcuna inadempienza nell’erogazione del servizio, come erroneamente riportato, anzi è stato segnalato il continuo e costante conferimento in maniera non conforme rispetto all’ordinanza, vale a dire con i sacchi poggiati al suolo senza che fossero messi nei carrellati forniti. Da un anno che segnaliamo a Confcommercio questa situazione che, con il suo perdurare, comporta un impatti visivo poco piacevole con tutti i sacchi fuori dagli appositi contenitori che sporcano con le tante percolazioni il basolato oggetto delle tante lamentele. Poi, a seguito di controlli, aprendo tutti i sacchi, abbiamo trovato di tutto di più ed è quindi venuto fuori che, più che un problema dell’azienda, è una conseguenza della scarsa osservanza da parte dei titolari degli esercizi pubblici della normativa di conferimento delle varie frazioni di rifiuto; si è arrivati alle sanzioni dopo una serie innumerevole di avvisi. La questione tocca l’igiene, il decoro e l’osservanza delle norme che purtroppo in molti casi latita”.
Per la controparte abbiamo chiesto al sig. Marco De Matteis, titolare dell’Urban Cafè e presidente del Sindacato Provinciale locali serali Confcommercio, la sua visione sulla questione in merito:
“Il mio locale è stato controllato ma, siccome l’attività al momento del controllo era chiusa, credo che, vedendo i verbali comminati agli altri colleghi, la sanzione mi sarà sicuramente notificata. Mi piacerebbe vedere la motivazione per quello che mi riguarda, anche se, in via desuntiva, posso pensare che sia dovuta al conferimento al di fuori dei carrabili dei sacchi neri contenenti i rifiuti di diverso genere. Quello che noi continuiamo a dire da due anni è che vi sono alcuni locali che producono rifiuti in quantità eccessiva e che i carrellati non sono sufficienti. Per quanto riguarda la presenza di frazione di rifiuto di diversa natura, abbiamo spiegato che, a fine serata spazzando la strada prospiciente l’esercizio, troviamo svariate tipologie di rifiuto e che ci è difficile differenziare. In merito al conferimento dei sacchi al di fuori del carrellato la normativa prevede, secondo l’ordinanza n. 899 del primo luglio 2015 al punto sette una volta che il carrellato è pieno di disporre i sacchi a terra accanto al contenitore; mentre nella ordinanza 1142 del 27 agosto 2015 più circostanziata non è fatta menzione del possibile posizionamento al di fuori dei carrellati dei sacchi dei rifiuti. La norma quindi non è molto chiara, e quest’ultima sembra non annulli la prima”.
Quando la norma va interpretata succede che qualche equivoco può ingenerarsi; i titolari degli esercizi commerciali non sono propriamente dei tecnici ambientali. Il gestore della raccolta non ha avuto alcuna inadempienza; ai trasgressori delle norme è fisiologico che l’ufficio preposto commini delle sanzioni. A questo punto, allora, sarebbe interessante stabilire chi siano i cattivi di turno.
Oronzo Perlangeli