di Gaetano Gorgoni
LECCE – Nella cronaca sulle trattative per le alleanze dei fittiani eravamo rimasti al tentativo di costruire una lista composta da centristi di peso insieme all’Udc, da Quagliariello a Costa, da Parisi a Fitto. Ma da dieci giorni si parla in maniera più insistente di inquietanti scenari per Direzione Italia (nuove fughe di big) e di un’imminente alleanza con Salvini. Il retroscena, condito da insistenti indiscrezioni, consisterebbe in presunte pressioni del deputato leccese, Roberto Marti, insieme a Nuccio Altieri, per l’ingresso nella Lega. Indiscrezioni su indiscrezioni anche su una discussione a Maglie circa il futuro di Direzione Italia. A questo si aggiungono i mal di pancia degli uomini di Marti (che comunque ha ai suoi ordini la lista più votata a Lecce dopo quella fittiana e che quindi può “battere le carte”) dovuti al risultato delle comunali. Oggi arrivano le smentite ufficiali che confermano l’orientamento di Fitto: si va verso il centro, probabilmente in alleanza con Berlusconi, anche se il leader di Direzione Italia avrebbe voluto una coalizione completamente autonoma.
Marti spiega da un mese che non ci sono novità e che per quanto riguarda le alleanze si valuta insieme a una serie di personalità politiche la possibilità di una grande coalizione centrista. Lo stesso Fitto si affanna a smentire le voci insistenti: “Leggo tesi fantasiose secondo le quali Direzione Italia starebbe valutando una confluenza nella Lega. È una ipotesi che semplicemente non esiste. Il nostro movimento cresce e si radica in tutta Italia, lo testimoniano i dati delle ultime amministrative, dal Piemonte alla Liguria, dal Lazio al Veneto, dalla Puglia alla Basilicata. Siamo al lavoro per organizzare il nostro movimento (oggi ufficializzeremo l’organizzazione regionale del Piemonte e dell’Emilia Romagna), per dialogare con tutte le forze di centrodestra, e per assicurare un apporto di idee, forza, radicamento territoriale alla coalizione alla quale apparteniamo. In Direzione Italia si sta con convinzione e non per costrizione o peggio calcolo, non per piccoli opportunismi o convenienze personali. Vale per tutti, vale oggi, varrà dopo le elezioni siciliane”.