LECCE – Ha finto un’apparente calma poi, una volta salita sull’ambulanza, ha sferrato un pugno in faccia sotto lo zigomo all’infermiera che l’ha presa in cura. La dipendente del 118 oltre a una ferita all’occhio ha rimediato diversi lividi sulla gamba.
Questa è la testimonianza dei sanitari intervenuti in Piazza Sant’Oronzo per valutare un eventuale trattamento sanitario obbligatorio nei confronti di una paziente, che stava dando in escandescenze. Oggi farà le radiografie l’infermiera del 118, Zippo Maria Giovanna, una leccese aggredita per la seconda volta in 3 anni.
Si tratta dell’ennesimo infortunio sul lavoro per i sanitari del 118. L’autrice dell’aggressione è una 52enne di Lecce, originaria della Lombardia, ma che vive da anni nel Salento, secondo le informazioni ricavate dalle prime testimonianze. La signora sembra fosse in stato di ebbrezza: si tratta di una personalità già nota alle forze dell’ordine. La polizia non è tenuta a salire in ambulanza per proteggere chi interviene.
I sanitari del 118 rischiano ogni giorno nel servizio di notte: i sindacati lanciano l’allarme. Guardie mediche e sanitari del 118 sono i più esposti. “Si rischia la pelle tutti i giorni” – commenta uno dei presenti. Per gli infermieri non c’è l’indennità di rischio, eppure ogni giorno ci si può ferire.
Gaetano Gorgoni