LECCE – Passa in Consiglio Comunale la decisione di affidamento in house, con un voto unanime, ai sensi dell’art. 192 del Decreto legislativo 18 aprile 2016 n. 50, per la durata di anni 5, alla Società Lupiae Servizi S.p.A. di una serie di servizi di interesse generale (art. 4, comma 2, lettera a, TUSP) nonché l’autoproduzione di beni o servizi strumentali all’Ente (art. 4, comma 2, lettera d, TUSP) strettamente necessari per il perseguimento delle finalità istituzionali dell’Ente (art. 4, comma 1, TUSP). Oltre 8 milioni di euro di commesse per cinque anni garantiranno la sopravvivenza della partecipata del Comune di Lecce. Il tutto avrà un costo alto per i lavoratori, che hanno dovuto accettare loro malgrado il passaggio a un contratto nazionale di lavoro meno remunerativo.
La proposta di Bernardo Monticelli Cuggiò, che consiste nel far sottoscrivere un contratto a 40 ore settimanali per tutto il personale, al fine di scongiurare un abbassamento degli stipendi, viene rigettata. Ci riproveranno i sindacati.
Con il voto di oggi il Consiglio Comunale di Lecce ha garantito la continuità aziendale alla Lupiae deliberando di approvare l’affidamento alla società dei servizi di interesse generale nonché l’autoproduzione di beni o servizi strumentali all’ente, strettamente necessari per il perseguimento delle finalità istituzionali dell’Ente di seguito elencati, per un periodo di cinque anni:
1. Manutenzione del Verde pubblico, compreso quello cimiteriale e de campi di inumazione;
2. Servizio di portierato e custodia di sale espositive, strutture monumentali ed altri immobili storici, di alcune sedi di Uffici comunali e degli impianti sportivi;
3. Servizio di rilascio tessere venatorie e raccolta funghi, gestioni archivi, attività produttive, gestione aree mercatali e commercio su aree pubbliche;
4. Servizio di pulizia immobili di proprietà comunale o tenuti in fitto ad uso ufficio o per fini istituzionali;
5. Servizio di manutenzione dei plessi scolastici, degli impianti sportivi e di reperibilità;
6. Servizio di gestione dell’Urp, ufficio relazioni con il pubblico del Comune di Lecce;
7. Servizio di bidellaggio presso le scuole dell’infanzia e asili nido comunali;
8. Servizio trasporto scolastico per le scuole dell’infanzia comunali e statali e per le scuole primarie statali e del servizio di trasporto alunni/studenti diversamente abili delle scuole dell’infanzia comunali e statali, delle scuole primarie e secondarie di primo grado statali;
9. Servizio di sportello per le attività sociali e segretariato, servizio sociale professionale, servizi nell’ambito educativo e pedagogico, centri ricreativi per anziani;
10. Servizi cimiteriali;
11. Servizio di assistenza al cittadino per tutti i servizi inerenti mobilità traffico trasporti e segnaletica;
12. Servizio gestione titoli edilizi e servizio condono edilizio;
“L’approvazione della delibera garantisce la continuità aziendale, senza la quale il concordato preventivo in continuità, che è lo strumento di gestione della crisi attraverso il quale è in atto il tentativo di evitare il fallimento della società, si sarebbe dovuto trasformare in liquidatorio – ha spiegato il sindaco, Carlo Salvemini – Con il voto di oggi il Comune – committente pressoché esclusivo della Lupiae – ha approvato lo stanziamento di € 8.360.000 annuali per il periodo 2019-2023 per il rinnovo delle convenzioni che rappresenta la garanzia della continuità nella redazione del Piano di risanamento che stanno redigendo gliadvisor e che dovrà poi essere sottoposto all’attestazione del professionista valutatore e all’omologa del Tribunale.
Con questo provvedimento il Comune sancisce gli impegni che sin dall’inizio della crisi ha indicato come obiettivi strategici nella gestione delle crisi aziendale ed in quella del comune, sottoposta a procedura di riequilibrio pluriennale ai sensi dell’art. 243 bis del TUEL:
– ottenere la trasformazione del CCNL dei lavoratori da “commercio e terziario” in “multiservizi”, indispensabile per ottenere la valutazione dì congruità economica delle offerte delle prestazioni della LUPIAE da parte dei dirigenti comunali;
– garantire un risparmio della spesa corrente del Comune ai sensi dell’art. 243 bis che per effetto di questo cambio contrattuale – obbligatorio perché adeguato alle prestazioni svolte – si riduce del 12% circa rispetto a quello del consuntivo 2017;
– mantenere inalterati i livelli occupazionali garantendo a tutti i lavoratori un contratto a tempo indeterminato di 36 ore per 14 mensilità con riconoscimento dei livelli corrispondenti alla mansioni effettivamente svolte;
– assicurare una distribuzione del sacrificio a tutti i livelli, compresi i dirigenti che si sono autoimposto una riduzione del 40% della retribuzione lorda;
“ Questa giornata – ha dichiarato in aula il sindaco Salvemini – giunge dopo mesi di confronti, riunioni, assemblee in Comune, azienda, Prefettura e fa giustizia dei veleni, delle falsità, delle ingiurie sparsi da più fronti nei confronti del sottoscritto e dell’amministrazione descritta come politicamente ostile alla Lupiae e ai suoi lavoratori, avversaria del management, impegnata esclusivamente a portare l’azienda al fallimento. Abbiamo risposto con i fatti garantendo dapprima 1.400.000 euro necessari ad evitare il fallimento della società dopo la perdita del 2017, stanziando le risorse nel 2019 per copertura della perdita 2018, e indicando gli importi delle convenzioni per i prossimi 5 anni per oltre 41 milioni di euro”.
È bene evidenziare che la delibera di oggi non basta per portare la Lupiae definitivamente fuori dalla crisi. Serve ora che gli advisor raggiungano un accordo con i creditori per ottenere la riduzione di quanto loro dovuto che oggi è pari a circa 7,5 mln di euro. “ È l’altra faccia del piano di risanamento aziendale – ha precisato il sindaco – indispensabile per evitare che nonostante i sacrifici dei lavoratori l’azienda produca perdite come finora avvenuto; per chiudere gli anni delle stagioni del passato che nonostante l’impegno profuso da questo Cda e dai lavoratori fanno sentire il loro peso nei bilanci”.
Le convenzioni sono state scritte ponendo attenzione agli aspetti tecnici ed economici dei servizi, ovvero alla qualità dei servizi forniti dalla Lupiae. Per questo motivo entro 30 giorni la Lupiae dovrà produrre la Carta dei servizi per ciascuna convenzione, indicando standard di qualità e assumendosi la responsabilità della soddisfazione degli utenti.
Anche l’opposizione vota a favore, ma le polemiche non mancano: c’erano ricette diverse in campo. Per Gaetano Messuti “400mila euro di costi gestionali con la procedura del concordato preventivo sono un vero peccato”: “C’erano altre strade da percorrere. Comunque, abbiamo raggiunto un risultato e cerchiamo di collaborare nell’interesse dei lavoratori. Il passaggio dal commercio al multiservizi determina un peggioramento economico: cerchiamo di eliminare le distorsioni.
Secondo Antonio Rotundo, capogruppo del Pd, non c’erano alternative a questi provvedimenti, con 1,4 milioni di perdite nell’ultimo esercizio. “I sacrifici di ieri da parte dei lavoratori erano inutili perché non si affrontava il nodo principale della ristrutturazione della società. Si è cercato di agitare i lavoratori agitando il fantasma del fallimento, ma noi abbiamo affrontato solo il problema senza fare come in passato”.
Michele Giordano ammette la necessità del passaggio al multiservizi, ma non capisce il perché debbano guadagnare di meno rispetto a quello che prendevano prima: “Epilogo non gratificante. Quella di oggi, tutto sommato, non è una notizia positiva. Ai lavoratori si chiede l’ennesimo sacrificio: speriamo che almeno si possano concedere le 40 ore agli operativi” – ha dichiarato il capogruppo Fdi al margine del Consiglio.
È proprio questa la battaglia che i sindacati stanno combattendo in queste ore: garantire a tante famiglie un reddito che non si discosti troppo da quello che si percepiva prima, magari allungando le ore lavorative.