F.Oli.
LECCE – Condannati in primo grado assolti in Appello nel processo scaturito dall’inchiesta su un presunto falso incidente tra un’auto ed una moto. La Corte (Presidente Carlo Errico) ha annullato la sentenza di 1 anno e 7 mesi di reclusione inflitta nel marzo del 2016 a Liana Luadisa, 51enne e a Fabio Marzo, di 52, entrambi residenti a Lecce.
Il sinistro si verificò sulla provinciale Lecce-Frigole il 27 gennaio del 2009. A distanza di mesi il conducente del motociclo morì per le gravi ferite. Venne presentata una denuncia contro l’Assicurazione e una maxi richiesta risarcitoria di centinaia di migliaia di euro. A detta dei querelanti, il motociclo sarebbe stato tamponato da una Citroen. Gli accertamenti degli agenti della sezione infortunistica della Polizia stradale di Lecce ricostruirono una dinamica differente: il conducente del motociclo (marito della Laudisa) avrebbe fatto tutto da solo. L’uomo finì fuori strada dopo aver superato una curva.
Successivamente la struttura Antifrode dell’Assicurazione Axa acquisì il rapporto d’intervento della polizia municipale di Lecce. Da cui sarebbe emersa l’assenza dell’auto di Marzo e di altri veicoli sul luogo della tragedia. Venne così presentata una querela finita sul tavolo del pubblico ministro Donatina Buffelli con la successiva richiesta di rinvio a giudizio. Nel corso del processo d’appello, però, sono risultati coerenti gli esiti delle perizia tra l’incidente e le lesioni riportate a seguito del sinistro. Dunque, nulla di inventato. E ora non si esclude che la vicenda possa avere un ulteriore seguito giudiziario con una denuncia per calunnia nei confronti della compagnia assicurativa. Gli imputati erano assisti dagli avvocati Francesco D’Agata e Cosimo Perrone.