GALATINA (Lecce) – Convinto che avesse fatto delle avances alla fidanzata, prima ha bloccato ed aggredito in un bar il fratello del suo presunto rivale in amore, per poi recarsi presso l’abitazione di quest’ultimo e, insieme ad altri due amici, “punire” i genitori per costringerli a portarli da lui.
Intercettati da una Volante mentre si allontanavano a bordo di un’auto, i tre aggressori sono stati inseguiti dalla polizia, salvo riuscire a farla franca dopo uno spericolato inseguimento ad alta velocità. Le tenaci indagini dei poliziotti del commissariato di Galatina, però, sono andate avanti per tutta la notte, fino a quando sono stati rintracciati sia l’auto sia il principale sospettato, poi finito in carcere.
In manette – al termine di una lunga notte scandita da violenza, gelosia e serrate indagini – è finito il 24enne galatinese Alessio Viti, già noto alle forze dell’ordine e già ristretto agli arresti domiciliari. Tutto ha avuto inizio attorno alla mezzanotte di giovedì, quando le pattuglie del commissariato locale sono state informate di due aggressioni avvenute in rapida sequenza, ai danni dei componenti di uno stesso nucleo familiare.
Il trio dei violenti, composto da Viti ed altri due giovani ora in fase di identificazione, in fuga dopo la seconda aggressione ai danni dei genitori del “rivale in amore”, sono stati intercettati da una pattuglia, con la quale hanno poi ingaggiato uno spericolato inseguimento per le vie del centro della città, riuscendo infine a fare perdere le loro tracce.
Le incessanti ricerche dei poliziotti, coordinati dal dirigente Giovanni Bono, hanno permesso di rintracciare Viti e la sua vettura attorno alle 2.30, quando l’auto è stata notata sotto l’abitazione di quest’ultimo, a Noha, la frazione di Galatina. Aveva il motore ancora caldo: il giovane era appena rientrato a casa.
Trovato con delle ferite sanguinanti alle mani (del sangue è stato trovato anche sulla felpa che indossava durante il doppio pestaggio), il giovane ha consegnato agli agenti una mazza da baseball, ammettendo spontaneamente di averla sottratta al fratello del suo “antagonista” in occasione della prima aggressione avvenuta nel bar.
Viti, al termine delle formalità di rito, è stato ristretto presso la casa circondariale di Lecce. Le indagini della polizia proseguono per identificare gli altri due ragazzi che completavano il terzetto dei violenti.