SANTA CESAREA TERME (Lecce) – Dopo un’attesa di otto anni dalla indizione della gara di appalto del valore di 4 milioni di euro, la comunità di Santa Cesarea può sperare di vedere conclusi i lavori di consolidamento della falesia costiera e di recuperare la fruibilità dell’intero tratto di costa interessato.
E’ stato pubblicato questa mattina il provvedimento del Tribunale di Lecce, dr.ssa
Maria Gabriella Perrone, che ha accolto il ricorso cautelare proposto dalla società
Idrogeo, difesa dagli Avv.ti Luigi Quinto e Gianluca Greco de Pascalis, avverso il
provvedimento del Comune di Santa Cesarea Terme che aveva disposto la risoluzione del contratto di esecuzione dei lavori per presunti inadempimenti contrattuali della ditta affidataria.
In particolare, il Comune aveva contestato all’impresa esecutrice di avere opposto
agli ordini di servizio del direttore dei lavori ragioni strumentali a sottrarsi ai propri
obblighi e di avere altresì reiteratamente apposto infondate riserve economiche,
peraltro di particolare consistenza. Nell’atto di risoluzione il Comune riteneva in
definitiva l’impresa unica responsabile del ritardo con il quale procedevano i lavori.
Tutti i rilievi comunali sono stati ritenuti infondati dal Tribunale, che, anzi, ha
ribaltato la prospettazione dell’amministrazione, riconoscendo quest’ultima come
principale responsabile dell’anomalo andamento dei lavori.
Accogliendo le tesi difensive degli Avv.ti Quinto e Greco de Pascalis, il Tribunale ha
giudicato illegittimo l’operato dell’Amministrazione sin dalla sottoscrizione del
contratto, per avere disposto la trasformazione di un contratto “a corpo” in contratto
con previsione di corrispettivo “a misura”, in contrasto con una “norma imperativa
non derogabile dalle parti, la cui violazione importa l’automatica sostituzione della
pattuizione nulla con quella di legge”.
Nel provvedimento giudiziale di sospensione è stato altresì censurato l’operato del Comune per avere “gestito la fase afferente alla progettazione esecutiva al di fuori del rapporto contrattuale d’appalto, con conseguente violazione della indicata norma di legge e cesura del collegamento funzionale esistente tra i diversi steps del contratto di appalto integrato”.
Da tale accertamento il Giudice ha fatto discendere la conseguenza che le contestate irregolarità della progettazione esecutiva non possono essere addebitate all’impresa esecutrice bensì al Comune che quella progettazione ha commissionato. Il Tribunale ha altresì ritenuto meritevole di condivisione la tesi dell’impresa circa “l’imputabilità alla stazione appaltante della sospensione dei lavori”. Il Giudice ha poi concluso rilevando la complessiva illegittimità del provvedimento di risoluzione adottato dal Comune nonostante gli ordini di servizio impartiti dalla D.L. all’impresa per la ripresa dei lavori fossero stati da quest’ultima tempestivamente riscontrati con una dichiarazione d’impegno all’esecuzione delle lavorazioni a partire dal 30 marzo 2021.
Soddisfazione per l’esito del giudizio cautelare è stata espressa dal socio di maggioranza della società Idrogeo, l’imprenditore Giuseppe Maggio, particolarmente legato a questa commessa per ragioni territoriali, essendo egli cittadino di Santa Cesarea, che si è dichiarato disponibile all’immediata ripresa dei lavori per garantire una celere conclusione degli stessi e restituire così alla collettività la piena fruibilità di quel suggestivo tratto di costa.