LECCE – Incommensurabile, assurdo, inspiegabile il dolore che avvolge la scomparsa di Luna Benedetto; la quindicenne che, esattamente un anno fa, ha perso la vita in viale Giovanni Paolo II, in seguito a un incidente stradale mentre era in sella allo uno scooter insieme a un suo amico, all’incrocio per via Rapolla, dove oggi c’è un semaforo.
Nessuno riporterà Luna tra le braccia dei suoi genitori, dei suoi fratelli e dei suoi amici. Nessuno potrà godere ancora della sua gentilezza d’animo, della sua grazia da ballerina promessa della danza, della sua delicatezza nei gesti e della bellezza dei suoi lineamenti. E più passa il tempo, più se ne prende consapevolezza e più male fa; perché, come ha spiegato Don Gianni Mattia, che insieme a Don Antonio Murrone ha officiato la messa, “ci sono dolori che il tempo non lenisce”.
Nel giorno dell’anniversario della scomparsa della piccola, i due sacerdoti spiegano alle centinaia di amici presenti che ognuno di loro ha la missione di far vivere Luna nei gesti che lei avrebbe fatto se fosse stata ancora su questa terra.
Poi un balletto delle compagne di danza dopo la messa officiata a pochi metri dall’incidente; la lettura di una lettera degli amici, gli abbracci e le lacrime che ancora bagnano i volti, i palloncini che volano alti nel cielo, tra quello spicchio di luna elegante e brillante che li guarda salire… e un pensiero fisso che da un anno non abbandona i familiari della piccola, costretti a dover imparare a fare a meno di lei senza mai lasciarla completamente andare, perché non sappiamo dove vanno le persone che non ci sono più, ma sappiamo dove restano.