CARMIANO (Lecce) – Mercoledì 4 gennaio 2017, nell’aula Paolo VI in Vaticano durante l’udienza generale, papa Francesco ha pronunciato queste significative parole: “Le Lacrime di Maria hanno generato speranza e nuova vita”. Un messaggio forte e significativo per tutti i credenti. In occasione della presenza del reliquiario della Madonna delle lacrime di Siracusa, presso la parrocchia di s. Antonio abate a Carmiano, abbiamo rivolto alcune domande al parroco don Riccardo Calabrese.
La presenza del reliquiario della Madonna delle lacrime di Siracusa è un evento importante e avviene al termine dell’anno liturgico. Quale il messaggio per i cristiani di Carmiano?
«La fine dell’anno liturgico diventa tempo di “bilanci” nella relazione con il Signore. La presenza del Reliquiario, mentre nella Comunità di Sant’Antonio è presente l’immagine di Maria Immacolata Madonna Nostra, ci aiuta a fermarci un momento, riprendere forza e ricominciare il cammino, sapendo di avere con noi la Madre che sostiene i passi, spesso stanchi, della nostra sequela del Signore».
La Madre di Dio ‘cammina’ sulle strade del mondo. Quale idea sottende alla peregrinatio della teca sacra di Siracusa?
«Maria, che in diversi modi attraversa oggi le strade del mondo, ci porta a riguardare la nostra vocazione. Guardando a Maria dovremmo riscoprire il nostro Eccomi, perché non sia mai scontato e non sia radicato in un “ormai” passato ma possa diventare sempre nuovo, fatto di nuovo slanci che ci permettono di guardare e vivere la realtà che ci circonda con occhi nuovi».
Le lacrime non mancano sul volto di tante donne e uomini di oggi. Quale segno può lasciare questo evento religioso a Carmiano?
«Le lacrime sono qualcosa che segnano la nostra umanità. Raccontano di gioie e soprattutto di dolori. Il messaggio che vogliamo che resti, dopo il passaggio del reliquiario nella nostra Città è innanzitutto quello dell’unità. Una Comunità Ecclesiale, che lavora insieme, potrà avere più forze per asciugare le tante lacrime che solcano ancora oggi il volto di tanti nostri fratelli e sorelle».
La presenza del reliquiario delle lacrime di Maria avviene a pochi giorni dall’inizio della novena dell’Immacolata. Cosa trasmettono, ancora oggi, le tradizioni religiose?
«Le tradizioni sono fondamentali. Noi siamo custodi di un passato glorioso che non deve essere cancellato. In questi ultimi anni spesso abbiamo lavorato per custodire e rinvigorire le tradizioni del nostro paese, perché diventano identità di un popolo (vedi i lavori di restauro dell’antica chiesa dell’Immacolata). Le tradizioni religiose ci raccontano la fede dei nostri padri e noi, oggi, siamo chiamati, leggendo i segni di questo tempo, a trasmetterle alle nuove generazioni. Un popolo che non ha tradizioni sarà un popolo morto».
Papa Pio XII, nel 1954, si domandava: “Comprenderanno gli uomini l’arcano linguaggio di quelle lacrime?”, un interrogativo che vale ancora per il nostro oggi!