LECCE – È di pochi giorni fa la notizia che la professoressa Susanna Cafaro titolare della cattedra Jean Monnet in Diritto dell’Unione europea dedicata alla democrazia sovranazionale per l’Università del Salento è stata inserita nel G100, organizzazione di cui fanno parte tre le donne più di successo del pianeta impegnate nei vari settori sociali e professionali.
Professoressa Cafaro, si aspettava questo riconoscimento?
Onestamente è stata una sorpresa essere contattata da Mar Introini, analista politica e autrice di thesustainabilityreader.com. In questa circostanza, però, mi scriveva da parte del G100 in qualità di Global Chair per il networking. G100 è un’organizzazione guidata da 100 donne-leader provenienti da tutto il mondo, per una forte difesa del ruolo femminile nella società e promozione di tale consapevolezza per un futuro di parità di genere. G100 interagisce con (e in parte comprende) luminari tra cui premi Nobel, capi di stato, ministre, amministratrici di aziende, docenti universitarie e donne che si sono distinte nell’arte, nella cultura, nella filantropia e nelle più varie professioni. Si può definire un action + think tank che comprende 100 settori, guidati rispettivamente da 100 Global Chairs, che, a loro volta, nominano 100 country chair in 100 paesi per portata e impatto globali. Per quanto riguarda l’Italia, sono stata nominata in rappresentanza del nostro Paese per il ruolo di chair del networking. Non mi pare che ad oggi abbiano fatto altre nomine nel nostro Paese.
Come è venuta in contatto con la Global Chair di Mar Introini?
In realtà era da un po’ di tempo che io e Mar Introini ci “conoscevamo” professionalmente attraverso i rispettivi blog. Lei segue il mio https://supranationaldemocracy.net/ che esiste dal 2015 e io seguo il suo https://thesustainabilityreader.com/. Sicuramente la convergenza dei temi ha fatto sì che nascesse un’affinità professionale sfociata in una mail da parte dell’avvocatessa Introini nella quale mi chiedeva un incontro tramite una call per parlarmi, appunto, di G100 e della sua mission. E’ emozionante partecipare a progettare un futuro alla cui base vi sia equità, pari opportunità, inclusione ed emancipazione economica delle donne supportata dalle donne e con l’aiuto prezioso di uomini che se ne facciano “campioni”.
Quale sarà il ruolo che andrà a ricoprire?
Il mio è un ruolo che vedo particolarmente cucito su di me perché grazie alla mia attività accademica con l’Università del Salento per la quale sono titolare della cattedra Jean Monnet in Diritto dell’Unione europea dedicata alla democrazia sovranazionale, e grazie al mio blog sopracitato e alla mia attività extraaccademica ho una rete di rapporti capillare che va oltre i confini nazionali ed Europei. Questa mia rete sarà messa a disposizione di G100 in modo tale da allargare il network, anche attraverso la nomina di Chair regionali che a loro volta potranno nominare Chair cittadine. L’obiettivo è quello di valorizzare le iniziative sull’empowerment delle donne, partecipare a un think tank globale che prevede riunioni periodiche e ad eventi internazionali ai quali sarò felice di prendere parte. Sono molto onorata di essere in un’organizzazione alla quale si entra su invito, non un club al quale va versata una quota associativa, e sono fiera di rappresentare non solo il nostro territorio ma l’Italia tutta. La motivazione per la quale ho ricevuto questo incarico menziona la mia costante attività di ricerca sulla democrazia al di là dei confini nazionali, un tema particolarmente caro al G100 che ha tra i suoi obiettivi valori come la pace e la collaborazione globale.