È in piena agitazione il mare della politica a Campi Salentina.
La sfida è ormai aperta tra il Sindaco uscente Alfredo Fina ed il suo ex assessore all’Ambiente Fabrizio De Luca.
Ma la navigazione, in queste prime fasi, appare complicata per entrambi.
Da un lato lo sfidante De Luca sembra alle prese con una chiusura della lista più complessa del previsto anche se, nelle ultime ore, avrebbe acquisito l’ok di nomi importanti, tra vecchie conoscenze della politica locale degne di nota e nomi nuovi della società civile e dell’imprenditoria. Nulla di confermato, ma ciò che sicuramente resta, è la difficoltà a chiudere nel più breve tempo possibile la fatidica lista di nomi, oltre al nodo della candidatura dell’attuale Presidente del Consiglio, Francesco Cantoro, ancora tutt’altro che confermata.
Più facile, in questo senso, il percorso di Fina, forte della piena disponibilità confermata dai suoi fedelissimi che lo hanno accompagnato in questi anni di Amministrazione ed un paio di innesti ben calibrati.
Ma, da fonti ben informate, sembrerebbe non essere tutta rose fiori la stra di Alfredo Fina. Qualche attrito sembrerebbe venir fuori separatamente dalle aree di Italia Viva e PD. Infatti, nel novero dei candidati, sembrerebbero non esserci affatto riferimenti dei “renziani”, arrivando addirittura a parlare di un probabile veto posto sulla loro presenza. Nulla di certo al momento.
Non di poco conto nemmeno qualche mal di pancia nella segreteria di via Amedeo di Savoia. A far storcere il naso e non solo, tra le fila del Pd l’idea, circolata in queste ore ma non confermata, che con una eventuale vittoria della lista Fina, gli assessorati verrebbero assegnati in base al numero di voti ottenuti, facendo venir meno ogni ragionamento politico. In più, proprio Fina, da voci di corridoio avrebbe espresso la richiesta di avere Jacopo Versienti, capogruppo di maggioranza uscente, eletto la scorsa volta da indipendente e solo poco tempo fa approdato tra le fila del democratici.
Nulla contro Versienti, ma il partito non sarebbe disposto ad accettare quella che potrebbe essere interpretata come un’imposizione di Fina. In poche parole, il Pd vorrebbe scegliersi i suoi candidati liberamente, con il confronto interno, schema classico del partito.
Vedremo nelle prossime ore se la questione prenderà forma, oppure scoppierà in una bolla di sapone.