Andiamo per ordine. E’ Venerdi del 20 dicembre 2013. Parroco della Basilica Minore Sancta Maria ad Nives è Mons. Pinuccio Sacino, noto a tutti i Salentini come il Parroco-Scrittore, è lui il Reverendo che organizza il viaggio del gruppo di adolescenti, scelti per portare gli auguri di Natale a Papa Francesco, in rappresentanza della Regione Puglia! “Ho avuto l’onore di partecipare-racconta con voce commossa Beatrice Pagano, allora dodicenne-insieme a Francesco, mio coetaneo, ed Eleonora, nostra responsabile, all’incontro consueto per lo scambio di auguri di Natale dei ragazzi dell’Azione Cattolica con Papa Francesco in rappresentanza della regione Puglia”.
I ragazzi e la loro educatrice viaggiano in treno con partenza da Lecce, carichi di emozione e curiosità, mentre i paesaggi d’inverno,siamo nel cuore della stagione più fredda dell’anno, scorrevano veloci fuori dal finestrino.
“La sera precedente all’incontro-sottolinea Beatrice-insieme a tutti gli altri ragazzi ospitati, ci ritrovammo nel luogo del nostro alloggio per una cena di convivialità e una preparazione spirituale: tra canti, riflessioni e momenti di preghiera, condividemmo l’emozione e la speranza in vista dell’udienza. “Giunti in Vaticano-continua Beatrice oggi 24 anni-assaporammo subito effetto dell’energia che si respirava nella Sala del Concistoro, gremita di ragazzi provenienti da tutta Italia”.
La ragazza portavo con se, a nome della Regione Puglia- un dono molto caro: un quadro raffigurante Santa Maria della Grottella di Copertino, simbolo della devozione e della speranza della nostra terra e Papa Francesco scelse un tamburello.
“Mostrai il quadro a Papa Francesco-chiarisce Beatrice- e Lui lo osservò con attenzione e rivelò un cenno di approvazione, quasi a riconoscere in quell’immagine un legame profondo con la fede popolare. Subito dopo, ci rivolse parole piene di calore e di speranza, invitandoci a essere “pietre vive” nella Chiesa, uniti a Cristo in ogni gesto quotidiano”.
E ricordò a tutti noi che l’Azione Cattolica-“Senza la presenza di Gesù, rischierebbe di diventare una semplice ONG, perdendo la propria ragion d’essere”. “Il motto di quell’anno dell’AC era, “Non c’è gioco senza Te”-continua la ragazza -ci parlava proprio di quella costante presenza del Signore nelle nostre vite, come un amico fedele. Il Santo Padre poi ci esortò a vivere il Natale non come una favola, ma come un fatto realmente accaduto a Betlemme duemila anni fa, un incontro tra Dio e gli uomini.
Ed infine con tono paterno, ci spiegò “Che nella fragilità di un bambino si rivela la forza di Dio, capace di attraversare le nostre paure con tenerezza. E quando “ ci chiese come comportarsi con chi non ci vuole bene, la risposta unanime fu “pregare per loro”. Un invito a seminare bontà, non giudizi e ci ammonì a evitare le chiacchiere e il parlar male degli altri, considerandole estranee allo spirito cristiano”.
“Al termine della breve ma intensa udienza-conclude la Pagano- Papa Francesco ci affidò alla protezione della Madonna, benedisse ognuno di noi, le nostre famiglie e i nostri educatori. Prima di congedarci, recitammo insieme un’Ave Maria, condividendo un silenzio carico di grazia. Tornai a casa con il cuore colmo di gratitudine, consapevole che quell’incontro aveva acceso in me un desiderio rinnovato di essere davvero “pietra viva” unita a Gesù, pronta a costruire con fede e amore il mio cammino”!.