LECCE – Un’altra giornata di campionato difficile per il Lecce nel ricordo di Graziano Fiorita. Al Via del Mare, pomeriggio quasi estivo, prima di Lecce-Napoli, è il momento del ricordo e del silenzio. Silenzio assordante che è contornato dall’assenza di striscioni e musica. Prima di iniziare un minuto per ricordare Graziano e l’omaggio del Napoli, con mister Conte in testa per il fisioterapista tanto amato dal popolo giallorosso. Inizia il match con un Lecce che dispone il solito 4-3-3, in campo Falcone; Guilbert, Baschirotto, Gaspar, Gallo; Coulibaly, Pierret, Kaba; Pierotti, Krstovic, Karlsson.
Napoli col 4-4-2 schiera Meret; Di Lorenzo, Rrahmani, Olivera, Spinazzola; Politano, Anguissa, Lobotka, McTominay; Raspadori, Lukaku.
Pochi secondi ed i partenopei vanno in rete con Lukaku, ma, è tutto fermo per un fuorigioco millimetrico. La partita stenta a decollare ed anzi viene sospesa al minuto sette per lancio di fumogeni in campo. Si riprende ed i giallorossi prendono coraggio ed arginano le sortite di McTominay e Anguissa che si presentano dalle parti di Falcone. Ci prova Krstovic con un tentativo velleitario dalla distanza. Per il vantaggio del Napoli occorre aspettare fino al minuto ventiquattro, quando, gli ospiti guadagnano un fallo al limite dell’area salentina: la punizione è micidiale, Raspadori tira un missile angolato che beffa Falcone, 0-1. Il Lecce reagisce, il Napoli è costretto a chiudersi: sugli sviluppi di un corner, minuto trentasette, Gaspar di testa colpisce la traversa. Il Lecce si scuote e prova ad affondare il colpo con Karlsson e Pierotti. Un lungo recupero, di otto minuti, favorisce il Lecce che cerca di acciuffare il pari: il Napoli punta su un paio di ripartenze. Si va al riposo con un risultato che va stretto al Lecce.
Si rientra con un doppio cambio del Lecce, fuori Kaba e Karlsson e dentro Helgason e Morente. Minuto cinquantuno ed il Lecce si avvicina al gol: Helgason mette a frutto una bella azione orchestrata da Morente, il suo tiro deviato viene rimesso in corner da Meret. Cambio nel Napoli, fuori Lobotka dentro Gilmour.
Fase della partita con ritmi più blandi, il Lecce commette qualche ingenuità a centrocampo ed in difesa, ma, il Napoli non ne approfitta. Minuto sessanta, il Lecce si lancia in attacco con due utili sovrapposizioni: ne scaturisce un angolo per il Lecce. Cambia Giampaolo, dentro Veiga per Gilbert. Fuorigioco di Lukaku lanciato a rete da un tocco delizioso di un compagno di squadra. Dentro Berisha per Pierret nel Lecce. Helgason cerca di sorprendere Meret, un calcio di punizione velenoso per poco non trova impreparato il Napoli. Gli undici di Conte sono un pò fiacchi nella manovra anche grazie al pressing del Lecce. Minuto settantatre, Berisha fa filtrare un pallone per Morente, il tiro dello spagnolo finisce in corner per una deviazione, il Napoli è alle corde. Una ripartenza del Napoli viene annichilita da Baschirotto che annulla Lukaku. Conte richiama Raspadori per Billing. Si gioca ad una porta sola, il Lecce ci mette il cuore per pareggiare. Giampaolo, quando mancano meno di dieci minuti, schiera N’Dry per Pierotti. Il Napoli prova a narcotizzare il Lecce: doppio cambio nel Napoli, dentro Ngonge e Simeone per Lukaku e Politano. Coulibaly dalla distanza si lancia in un tiro impossibile. Sei minuti per l’extra time: Krstovic si fa male, un problema muscolare. Il Napoli si trascina fino alla fine della partita contro un Lecce volenteroso in un finale che vede i giallorossi arrembanti, tutto questo, in ogni caso, non basta. Finisce con una sconfitta che mette in difficoltà Baschirotto e compagni (posto anche il pareggio del Venezia) e che proietta il Napoli verso lo scudetto.