CUTROFIANO (Lecce) – Nuovi accertamenti nella lunga e tribolata inchiesta sulla morte dell’operaio Salvatore Spongano, 55enne di Cutrofiano, rimasto schiacciato tra due camion durante i lavori in via Kennedy a Minervino, il 20 luglio del 2023. Il gip del tribunale di Lecce, Alcide Maritati, ha disposto l’imputazione coatta per l’amministratore unico della “Co.G.Edil srl”, la ditta per la quale lavorava l’operaio.
In linea con le tesi sostenute dagli avvocati Luigi Corvaglia (per la moglie e una figlia) e Giovanni Baldassarre (per gli altri due figli) il giudice ha rimandato gli atti alla procura che avrà ora dieci giorni di tempo per formulare il capo d’accusa. Due gli elementi valorizzati nell’ordinanza con cui il giudice ricostruisce l’incidente: “la presenza di uno scivolo non omologato, apposto abusivamente nella parte posteriore del semirimorchio in violazione delle norme del codice stradale e evidentemente pericoloso per l’incolumità delle persone e il peso doppio del carico trasportato dal camion condotto dalla vittima”.
Per il giudice “la condotta imprudente dell’operaio non sarebbe stata da sola in grado di determinare l’evento, perché la dinamica sarebbe stata molto più rallentata”. In mancanza dello scivolo abusivo e del sovraccarico del mezzo, “bastavano anche pochissimi secondi in più perché la vittima potesse percepire il pericolo. In assenza di questa combinazione di condotte pericolose, negligenti ed imprudenti, relative ai due camion, – si legge nell’ordinanza – la condotta imprudente dell’operaio non sarebbe stata da sola in grado di determinare l’evento”.