SALENTO – Un pedofilo seriale abile nell’adescare ragazzini. Ora in chat, ora per le strade di un paese salentino nel circondario di Maglie. Messaggiava, inviava foto e chiedeva incontri intimi. Le vittime, per il momento, accertate sono tre. Hanno 8, 10 e 11 anni. I bambini hanno mantenuto la consegna del silenzio che il pedofilo aveva imposto loro in queste settimane ricevendo in cambio piccole somme di denaro o qualche merendina per non dire nulla a nessuno. Ed effettivamente si erano chiusi a riccio. Sia in casa che a scuola. E’ stata la madre del più grande dei tre a scoprire più di qualche messaggio anomalo sul telefonino del ragazzo. E con una scusa ha smascherato il pedofilo. Ha finto di essere il figlio e ha inviato all’uomo un messaggio-esca che recitava così: “Il mio cellulare è rotto, mi mandi una foto su questo numero?”.
Uno scatto intimo, la richiesta. L’ennesimo che, effettivamente, è arrivato sul cellulare della madre. La donna ha raggiunto subito la caserma dei carabinieri denunciando l’uomo. E altre due mamme hanno proceduto con lo stesso iter. Gli ultimi episodi – incontri, chat, foto intime – risalgono alle scorse settimane. Il pedofilo è ancora in giro, libero di muoversi per le vie del paese. I suoi avvocati, Gianni Gemma e Valentina Dell’Anna sono convinti di trovarsi davanti un soggetto con problemi psichiatrici. Ha un amministratore di sostegno dal 2015 ed è invalido civile. “Ci attiveremo immediatamente – dicono – per dimostrare che non è in grado di intendere e neppure di stare in giudizio”.
La procura si è immediatamente mobilitata. L’inchiesta è coordinata dalla pm Rosaria Petrolo. Il nome dell’uomo, un 50enne, è finito in un fascicolo di indagine con le accuse di tentata violenza, corruzione di minorenni e adescamento di minorenni. A breve verrà fissata la data dell’incidente probatorio: l’ascolto protetto dei ragazzini per gli inquirenti “appare necessario per assicurare al più presto una fonte di prova condizionabile e non rinviabile al dibattimento dal momento che si tratta di ragazzi di 11, 10 e 8 anni il cui vissuto è tale da renderli soggetti particolarmente vulnerabili che sicuramente patirebbero un fortissimo stress dall’essere ascoltati nel corso del dibattimento e soggetti a influenze esterne data la condizione evidente di vulnerabilità”. Nei giorni scorsi i carabinieri si sono presentati in casa dell’uomo. Dall’abitazione hanno portato via cellulare e computer e sono stati acquisiti anche i telefonini dei ragazzi.
Una consulenza sui cellulari affidata al consulente informatico Claudio Leone consentirà di accertarne il contenuto, risalire a foto, chat e messaggistica che rischiano di compromettere ulteriormente la posizione dell’uomo. Al vaglio ci sono i messaggi già emersi in questi giorni. Richieste di incontri per trascorrere qualche momento di intimità con i ragazzini di 11 e 10 anni. Incontri effettivamente avvenuti. E poi i messaggi inviati ai due: “Stanotte penso a te, oggi ci vediamo? Perché ne ho voglia”. Al più piccolo, in una circostanza, avrebbe scritto: “Buongiorno amico mio ci vediamo in piazza alle 17”; “Buongiorno amore mio oggi esci?”. L’ascolto dei minori e gli accertamenti sui telefonini dovranno anche scongiurare che nella rete del pedofilo seriale siano potuti finire altri ragazzini. Un’ipotesi che gli inquirenti – allo stato – non possono escludere.