Assopiscine esprime profonda preoccupazione e vicinanza alla famiglia del bambino di 7 anni coinvolto nel gravissimo incidente avvenuto in un parco acquatico di Gallipoli, dove il piccolo avrebbe perso i sensi dopo essere finito in una zona con acqua più alta. L’episodio, ancora oggetto di accertamenti, si aggiunge ai numerosi casi recenti che hanno visto coinvolti minori in contesti acquatici e che riportano al centro il tema della sicurezza in piscina.
“Di fronte a eventi drammatici come questo, non possiamo limitarci alla solidarietà. È il momento di agire concretamente“, dichiara Ferruccio Alessandria, presidente di Assopiscine.
“Chiediamo da tempo una legge nazionale sulla sicurezza nelle piscine, che imponga standard minimi e obblighi chiari, come già accade in altri Paesi europei. La prevenzione non può dipendere solo dal senso di responsabilità individuale: deve essere un impegno collettivo e normato.”
Assopiscine sottolinea che, anche in assenza di criticità strutturali evidenti, la sorveglianza attiva, la formazione del personale, l’educazione all’acquaticità sin dalla prima infanzia, la segnalazione chiara dei livelli di profondità e l’impiego di sistemi di sicurezza passiva sono elementi essenziali per prevenire simili tragedie.
“Serve un salto culturale e normativo – aggiunge Alessandria – La sicurezza in acqua non può essere considerata un’opzione. È un diritto per chi frequenta gli impianti e un dovere per chi li gestisce.”
Assopiscine rinnova la sua disponibilità a collaborare con le istituzioni per la definizione di un quadro normativo nazionale, e prosegue il proprio impegno per promuovere campagne di sensibilizzazione, percorsi di formazione per operatori e buone pratiche di gestione degli impianti acquatici.