MELISSANO (Lecce) – Nuovi guai con la giustizia per Biagio Manni, il 56enne di Melissano, condannato a 5 anni di reclusione per una serie di estorsioni ai danni del sindaco e di alcuni commercianti del posto. E dopo la procura antimafia anche quella ordinaria si è occupata dell’uomo, da alcuni giorni ai domiciliari dopo oltre sei mesi trascorsi dietro le sbarre.
In questo caso le grane con la giustizia sono collegate alla fine della storia con la sua fidanzata e alle condotte dell’uomo per cercare di ritornare insieme. Che, altro non avrebbero fatto, che configurare l’accusa di stalking nei suoi confronti. Manni dovrà presentarsi il prossimo 20 ottobre davanti al giudice Angelo Zizzari per l’udienza preliminare quando, assistito dall’avvocato Giorgio Caroli, potrà scegliere un rito alternativo.
L’uomo ha iniziato a molestare la ex compagna subito dopo la fine della relazione interrotta dalla donna (una 38enne residente in un vicino comune) il 31 dicembre del 2023. E per riconquistare la fidanzata, Manni non si sarebbe fermato davanti a niente e a nessuno: compiendo ripetute condotte invadenti e persecutorie e ingenerando nella donna un perdurante stato d’ansia e paura fino a farle temere per la propria vita.
In più occasioni, ossessionato dalla perdita della propria donna e geloso del rapporto di frequentazione con un altro uomo, avrebbe avviato pedinamenti, appostamenti nei pressi dell’abitazione per controllare i movimenti della donna; in altre occasioni, le avrebbe proferito minacce di morte o ingiurie; nel giugno del 2024, dopo aver citofonato, l’avrebbe spinta pretendendo di entrare in casa; il 23 giugno del 2024 si sarebbe presentata al cospetto della donna e alla presenza del figlio, avrebbe iniziato a offenderla; il 6 dicembre, all’interno di un bar, si sarebbe avvicinata alla ex compagna proferendole minacce di morte: “Domani non ti devi permettere di andare a Napoli…Non ti devi permettere, altrimenti ti ammazzo”.
Dopo essersi presentata più volte nella caserma dei carabinieri di Melissano per raccontare i maltrattamenti, la donna poi chiedeva di non procedere. Fino agli ultimi episodi che l’hanno convinta a sporgere definitivamente denuncia. Tutto materiale che ha convinto il pm Luigi Mastroniani a chiudere le indagini e a avanzare richiesta di rinvio a giudizio.