PORTO CESAREO (Lecce) – L’inchiesta sul bunga bunga a Porto Cesareo finisce in un’aula di Tribunale. E’ stata fissata per il prossimo 11 giugno l’udienza preliminare. Dinanzi al gup Antonia Martalò dovranno comparire Antonio Greco, 52 anni, ex vice sindaco e Cosimo Presicce di 50, già assessore comunale.
Nei giorni scorsi il pubblico ministero Carmen Ruggiero aveva formalizzato la richiesta di rinvio a giudizio finita nella cancelleria di un giudice per le indagini preliminari. Per entrambi gli imputati le accuse sono di voto di scambio e sfruttamento della prostituzione. Lo stesso pubblico ministero ha archiviato le posizioni di altre sei persone inizialmente indagate e per le quali l’accusa di voto di scambio è finita in prescrizione. L’inchiesta impegnò per mesi i carabinieri della Compagnia di Campi Salentina.
Interrogatori, ascolti e acquisizioni di documentazione. Inevitabilmente la materia dell’inchiesta e i personaggi coinvolti suscitarono curiosità e indignazione tra la comunità di Porto Cesareo. I due ex esponenti politici del comune jonico avrebbero scambiato voti elettorali offrendo a giovani elettori prestazioni sessuali di ragazze di nazionalità rumena. Giovani, giovanissime e piacenti. Nel maggio di quattro anni fa a ridosso della campagna elettorale. Greco risultava candidato alla carica di consigliere comunale alle elezioni amministrative e grazie a Presicce avrebbe ottenuto un pacchetto di voti facendo prostituire le giovani ragazze in un’abitazione in località “Il Poggio”.
Tali favori si sarebbero tramutati in preferenze elettorali tant’è che in quella tornata elettorale Greco venne eletto vice sindaco. Poi, con interrogatori, accertamenti e le testimonianze raccolte dagli investigatori, emerse il retroscena a luci rosse che scandì che la tornata elettorale. Gli imputati sono difesi dagli avvocati Giuseppe Romano, Antonio Quinto e Riccardo Giannuzzi.
F.Oli.