Arriva l’ok del Consiglio di Stato al canone in bolletta e quindi alla pubblicazione del decreto con le indicazioni pratiche per il pagamento della tassa. Il Canone tv ordinario riguarda la detenzione nell’ambito familiare (abitazione privata) di uno o più apparecchi atti o adattabili alla ricezione delle trasmissioni radio-televisive (art 1 e 2 R.D.L. 21-2-1938 n. 246 e modificazioni successive). Rimangono però alcune divergenze con il Ministero dello Sviluppo Economico, che aveva accolto le osservazioni di Palazzo Spada: il sottosegretario alle Comunicazioni, Antonello Giacomelli, parla di un «contributo costruttivo» da parte dell’organo consultivo. La definizione di apparecchio televisivo è stata inserita solo in una nota esplicativa, così come deciso dal ministero. Invece, sarebbe dovuta essere inserita negli articoli del decreto, perché con quella definizione vengono esclusi dal pagamento smartphone e tablet. Ma gli autori del testo degli articoli non hanno dato una definizione chiusa di apparecchio televisivo, e ciò consentirà nel tempo l’eventuale inclusione di altri device, oltre al televisore, per il cui possesso è dovuto il canone.
Il consigliere Franco Frattini, che presiede le Commissioni consultive afferma che «L’amministrazione ha accolto nella sostanza tutte le proposte del Consiglio di Stato e oggi c’è chiarezza, c’è la certezza che se ci sono più apparecchi tv, il canone è uno solo. E infine tutti i dati del cittadino saranno trattati secondo la prescrizione del codice della privacy». La nuova normativa continua, però, ad essere contrastata, oltre che dall’opposizione, anche dalle associazioni dei consumatori e dalle aziende concorrenti, che chiedono una riduzione delle entrate pubblicitarie della tv pubblica, a fronte dell’incremento di risorse che il canone in bolletta dovrebbe garantire grazie al recupero dell’evasione.
Il canone tv sarà incluso nella bolletta elettrica a partire da luglio. L’importo per l’anno 2016 è stato ridotto a 100 euro.
Chi deve pagare il canone in famiglia, se la moglie ha sempre pagato l’abbonamento tv mentre l’utenza elettrica residenziale è invece intestata al marito?
Se marito e moglie appartengono alla medesima famiglia anagrafica, il canone è dovuto una sola volta. Il canone sarà addebitato solo sulla fattura per la fornitura di energia elettrica intestata al marito e lo sportello SAT procederà alla voltura del canone di abbonamento nei confronti del marito. Nessuna dichiarazione sostitutiva deve essere presentata dalla moglie o dal marito.
Ho una seconda casa: devo pagare un altro canone tv?
No. Il canone è dovuto una sola volta per tutti gli apparecchi detenuti nei luoghi adibiti a propria residenza o dimora dallo stesso soggetto e dai soggetti appartenenti alla stessa famiglia anagrafica.
Il limite reddituale per l’esenzione a favore dei soggetti di età pari o superiore a 75 anni è stato ampliato a 8.000 euro annui?
Il limite di reddito di 6.713,98 euro per poter beneficiare dell’esenzione è quello attualmente previsto dalla legge. Secondo quanto previsto dalla legge di stabilità 2016, l’aumento del limite di reddito per poter beneficiare dell’esenzione potrà essere disposto in futuro con decreto del Ministro dell’economia e delle finanze destinando a tal fine una quota delle eventuali maggiori entrate versate a titolo di canone di abbonamento rispetto al bilancio di previsione 2016.
Clarissa Rizzo