Il 23 maggio del 1992 veniva assassinato da “Cosa Nostra”, nella strage di Capaci, il magistrato Giovanni Falcone insieme alla compagna Francesca Morvillo ed alla sua scorta; il 19 luglio dello stesso anno la stessa sorte toccò al magistrato Paolo Borsellino e alla sua scorta, in via D’Amelio a Palermo.
Per onorare la memoria di questi due eroi il 29 maggio, la Rai manderà in onda il film della regista Fiorella Infascelli “Era d’estate”, presentato in anteprima alla Festa del Cinema di Roma nel 2016, uscito nelle sale cinematografiche come evento speciale il 23 e 24 maggio dello scorso anno ed ora proposto per la prima volta sul piccolo schermo.
Il film racconta un episodio particolare non conosciuto dalla maggior parte delle persone, della vita dei due giudici quando nell’estate del 1985, vennero mandati per motivi di sicurezza ed in segreto, insieme alle loro famiglie, nell’isola bunker dell’Asinara, nella foresteria di Cala d’Oliva nei pressi del carcere di massima sicurezza, costretti dalla minaccia mafiosa che metteva a repentaglio la loro vita, a tre mesi dall’inizio del Maxi Processo di Palermo, con poche certezze di completare la preparazione dello stesso. Col passare dei giorni dentro di loro crebbe, il dubbio che qualcuno avesse l’obiettivo di bloccare la loro missione e quindi non solo di proteggerli e far trascorrere loro, una felice vacanza in Sardegna assieme alle loro famiglie e senza scorta. L’idea di fare questo film è nata quando la regista si è recata sull’isola per girare un documentario “Pugni chiusi” su gli operai del Petrolchimico che si erano trincerati nel vecchio carcere dell’isola sarda per protesta. In quell’occasione ha conosciuto persone che le hanno parlato di Falcone e Borsellino e della loro estate all’Asinara.
L’originalità del film consiste nella ricerca, da parte della regista del lato più umano, intimo e familiare dei due giudici, attraverso la conoscenza diretta dei congiunti di Borsellino e delle persone che entrambi frequentavano. Da qui è stato ricomposto tutto quello che è stato di quella vacanza all’Asinara. Fiorella Infascelli è riuscita a creare un’immagine molto dettagliata anche di Agnese e Francesca le rispettive compagne di vita di Borsellino e Falcone e attraverso di loro ha potuto cogliere la solarità dei due grandi uomini. Nella pellicola ritroviamo i vari aspetti del loro carattere, come il senso dell’umorismo di entrambi che consapevoli del loro destino, per sdrammatizzare si facevano i necrologi a vicenda, le freddure di Falcone, la capacità di recitare a memoria Shakespeare e Pirandello di Borsellino, due personalità positive, in bilico continuo tra la felicità e la morte.
Per la regista l’isola dell’Asinara ha rivestito un ruolo importante in quanto bellissima, luminosa, misteriosa ma anche inquietante, in particolare il mare che cambia aspetto di volta in volta, in sintonia con lo stato d’animo dei personaggi.
Beppe Fiorello nel ruolo di Borsellino, dopo un’iniziale paura di non essere all’altezza della parte, si è affidato completamente e soltanto alla sceneggiatura della regista che ha ritenuto assai verosimile quasi fosse stata scritta dai protagonisti. Massimo Popolizio che veste i panni di Giovanni Falcone, ha dovuto imparare il siciliano e per lui questa è stata un’ardua sfida insieme all’impegno di unire l’ironia, l’autorevolezza e la malinconia del suo personaggio. Per entrambi vivere gli stessi luoghi dei due grandi, è stata una esperienza di immedesimazione unica. La figura di Francesca Morvillo è stata affidata a Valeria Solarino che ha definito il suo personaggio troppo grande per un attore e ha provato grandissima emozione nell’interpretarlo. Claudia Potenza, interpreta Agnese moglie di Borsellino.
Film da non perdere perché riporta una storia vera, intima e crepuscolare per rendere omaggio a due uomini che hanno scritto importanti pagine della nostra storia e che non devono essere mai dimenticati.
Francesco Stomeo