LECCE – “Fra le luci posso sicuramente annoverare l’avvio del processo di rigenerazione urbana del quartiere Leuca, di cui la strada è solo una componente, all’interno di una complessa sperimentazione, che ha regalato alla città un progetto di qualità. Il progetto di riqualificazione è un percorso avviato circa otto anni fa, in cui gli abitanti e i commercianti, che hanno accettato di partecipare, hanno dato il loro contributo anche attraverso vivaci dibattiti e incontri.
Il lavoro di rigenerazione è ancora in itinere e parte da lontano. Con la L.R. n. 21/2008 “Norme per la rigenerazione urbana” il Comune ha inteso intervenire nell’ambito del quartiere Leuca con una modalità condivisa con la Regione, unica in Puglia per la sua capacità di includere. Il documento programmatico che ne è venuto fuori ha condotto alla definizione di un programma di interventi materiali. Progetto materiale è sicuramente la trasformazione dell’asse viario di via Leuca. Il progetto inziale è stato poi condiviso e modificato in base alle richieste di abitanti e commercianti nelle molte riunioni che si sono susseguite prima e durante il cantiere.
Infatti alla fine del cantiere ci sarà la collocazione di 1200 altre piante oltre agli alberi già piantumati, la nuova illuminazione, le panchine, i cestini porta rifiuti. Su via Leuca, nel frattempo, abbiamo eliminato i marciapiedi agevolando l’accessibilità e la percorribilità pedonale per tutti; forse qualche intoppo che stiamo risolvendo in cantiere c’è stato eppure abbiamo creato un’articolazione del tratto stradale finalizzato a dissuadere gli automobilisti a percorrerlo ad alta velocità e abbiamo deciso di utilizzare i masselli autobloccanti posizionati in continuità con le aree pedonali notevolmente potenziate dove ormai si vedono i tavolini dei bar all’aperto. Si tratta di masselli fotocatalitici certificati che abbattono le emissioni di inquinanti prodotti dalle auto e che dunque riducono drasticamente l’inquinamento dell’aria.
Ma soprattutto abbiamo ridotto la grande isola di calore che era la Via Leuca di pochi mesi fa, riducendo le aree asfaltate, utilizzando colori chiari per le pavimentazioni e incrementando le piantumazioni che aumenteranno le aree di ombra; le grandi aiuole con i masselli chiari contribuiranno a contenere la temperatura. Abbiamo inserito due centraline per monitorare l’inquinamento dell’aria per il prossimo periodo, per comprendere se le scelte fatte avranno risultati positivi sul decremento degli inquinanti. I primi dati sono molto incoraggianti.
Non si potevano e non avevamo l’intenzione di negare diritti acquisiti come il parcheggio per i residenti che in queste aree della città spesso non hanno garage e tantomeno potevamo permetterci per adesso di impedire il passaggio degli autobus, in attesa di un nuovo piano del traffico e di un aggiornamento del trasporto pubblico che proprio il nostro programma di rigenerazione ha contribuito a portare in evidenza come tema fondamentale per il futuro della nostra città. Tanto è stato fatto, molto resta ancora da fare, quello che appunto questa amministrazione non è riuscita a fare può essere annoverato nelle ombre operative”.
Il P.U.G. è stato bloccato dall’Autorità di bacino, occasione sprecata oppure opportunità per migliorare lo strumento che regolerà lo sviluppo della città per i prossimi anni?
“Un piccolo excursus sull’iter seguito per il PUG credo sia doveroso – ci dice l’Assessore Martini – intanto il nuovo PAI (Piano per l’assetto Idrogeologico) non è stato ancora elaborato e approvato dall’Autorità, che è in forte ritardo. Pertanto abbiamo dovuto usare le linee guida di un vecchio PAI in cui non erano previsti vincoli per il territorio di Lecce. Da questa anomalia è nata la difficoltà a confrontarsi con un piano dei rischi idrogeologici ancora da definire. Abbiamo comunque individuato un percorso condiviso con i tecnici dell’ente, che avrebbe portato al rilascio del famoso parere entro i tempi utili per portare il nuovo strumento urbanistico all’attenzione del Consiglio Comunale. Ciò non è stato possibile – spiega l’assessore – per l’opposizione strumentale del candidato Sindaco con colori politici identici a quelli del governo regionale, operando non contro una parte politica ma un’intera comunità.
Ma il Piano è pronto, è stato portato ed approvato in giunta ed è quello; ha delineato le strategie operative ed è figlio dei reali bisogni dei cittadini e delle esigenze architettoniche, urbanistiche, ambientali e paesaggistiche del nostro territorio. L’idea innovativa di passare da un regime dei suoli a un regime dei sensi sta proprio in questo, in un approccio del tutto nuovo alla materia urbanistica, in cui non si interverrà in maniera ‘generalistica’ sui vuoti del perimetro urbano, ma dove lo sviluppo della città si fonde su strategie che puntano a misurare obiettivi di qualità della vita, dove tutti i sensi vengano appagati. Adesso – conclude – il lavoro andrà completato dopo le elezioni”.
11 giugno Mauro Giliberti diventa Sindaco, l’Assessore Martini, venendo chiamato ad una responsabilità diretta in giunta, ricoprirà la stessa delega e se sì cosa può dare ancora a Lecce dopo tanti anni passati al governo della città?
“Questa è una decisione che spetta al Sindaco, certamente mi piacerebbe portare a termine il lavoro di otto anni che finalmente ci permetterà, dopo trent’anni, di dare alla citta di Lecce il nuovo PUG. Dopo tredici anni di vita amministrativa – conclude – penso di poter mettere a disposizione della città l’esperienza sin qui acquisita nel solco di trasparenza e partecipazione che ha caratterizzato la nostra amministrazione”.
Le situazioni variano a seconda delle angolazioni da cui le si guarda, ma alla fine quello che conta è lo sviluppo del territorio nel pieno rispetto delle regole … o no?
Oronzo Perlangeli