LECCE – L’Ande Lecce dice no ad Adriana Poli Bortone sul palco del President, dove il 29 di questo mese si terrà un dibattito pubblico tra le candidate più rappresentative degli schieramenti in campo. Giliberti ha scelto Adriana Poli Bortone, ma per le organizzatrici non va bene. «Saremo liete di accogliere, con simpatia e affetto, la senatrice professoressa Adriana Poli Bortone, riservandole la prima fila della platea […]. Ci dispiace dovervi confermare che il palco è riservato esclusivamente alle candidate donne di ogni coalizione» – afferma la presidente ANDE Lecce Maria Luisa Morroi Capasa. Il candidato sindaco del centrodestra, però, non ci sta, perché l’ex sindaca «è rappresentativa del centrodestra leccese». Adriana Poli Bortone è una dirigente forzista, ispiratrice di una corrente di Forza Italia, che non si è candidata direttamente per lasciare spazio ai suoi uomini in lista. Ma la ragione ancora più importante per il candidato sindaco è che «indicare una candidata significherebbe effettuare una scelta che favorisce una svantaggiandone tante altre, avendo la fortuna di annoverare moltissime donne autorevoli e spendibili sia da un punto di vista umano che professionale».
«Specifiche esperienze politiche e differenti appartenenze alle otto liste che mi sostengono rendono la mia coalizione omogenea ma ricca di peculiarità, pertanto il sorteggio non potrebbe essere un metodo risolutivo. È per questa ragione che la mia visione della città, proiettata al futuro, deve essere affidata necessariamente ad una persona non candidata ma che rappresenti inequivocabilmente l’area politica che mi sostiene e, quindi, la mia stessa persona». Ora Giliberti attende una risposta: se l’Ande insisterà col niet alla senatrice Poli, il candidato del centrodestra diserterà il confronto, evitando di far salire una delle sue sostenitrici sul palco. Non tutti conoscono la storia di questa associazione, che è molto considerata nei salotti leccesi: si tratta di un’associazione Nazionale di Donne Elettrici, nata grazie al lavoro di Carla Orlando e del gruppo di donne di diversa formazione politica che le si affiancarono. Nel 1946 le donne ottennero il diritto di voto, quindi, era necessario formare delle cittadine consapevoli e non manipolate: l’obiettivo era quello di «acquisire e far acquisire maggiore coscienza politica».
«Oggi le associazioni aderenti, sparse in tutta Italia da Trieste a Marsala, continuano l’impegno di sempre a favore della partecipazione al voto – si legge sul sito dell’Ande – favoriscono il dialogo con le forze politiche e si dedicano alla riflessione ed alla formazione sui temi grandi e piccoli legati alla qualità della vita ed alla giustizia sociale per una valorizzazione della persona in un contesto di civile convivenza. Particolare attenzione è dedicata al problema delle pari opportunità tra donna e uomo in una realtà in rapidissima, sostanziale trasformazione. L’Ande è una associazione-organizzazione politica ed apartitica, che vanta 60 anni d’impegno civile (nasce nel 1946), di storia e di battaglie per l’elettorato. Abbiamo una visione femminile e plurale dei problemi».
«Da donna e da candidata nel centrodestra non riesco a capire l’atteggiamento di Ande Lecce – spiega Francesca Mariano – La scelta di Giliberti è una scelta sacrosanta: Adriana Poli Bortone rappresenta la donna in politica per eccellenza. Chi meglio di lei può rappresentarci tutte? È la scelta giusta e in questo modo nessuno può additare Mauro per mancanza di imparzialità verso le candidate che lo sostengono. Va sottolineata la libertà di pensiero di Giliberti che ha fatto quello che ha ritenuto opportuno con la sua testa in autonomia. Mi convinco sempre di più che questo candidato sindaco sia la scelta migliore. Le donne, dunque, dicono no a una donna moto autorevole sul palco sulla base di una presa di posizione la cui ratio Giliberti non riesce a cogliere.
Garcin