MARTANO (Lecce) – 15 settembre 2017, ore 17.00, Monastero S. Maria della Consolazione, presso la sala Don M. Cassoni, Adriana Valerio, docente dell’Università Federico II di Napoli, presenterà il volume “Da Limpida sorgente” di Gianfranco Calcagno.
Gertrude la Grande ( 1256-1302) è riconosciuta come una delle più significative figure della mistica femminile del XIII secolo. Le sue opere e soprattutto il suo vissuto hanno avuto un forte rilievo nell’Europa cristiana a partire dal secolo XVI.
Monaca benedettina di osservanza cistercense, da piccolissima, appena cinque anni, vive nel monastero di Hefta in Sassonia: la vita semplice diventa occasione di profondo e privilegiato dialogo con Dio, che non è per lei solo “meta di un itinerario di carattere metafisico, ma lo sperimenta vivo e operante nella sua vita come amore”, concreto, radicato nella sua esistenza.
L’autore, dopo una lunga e meticolosa ricerca mossa dal forte interesse per il tema trattato, precisa che “L’indagine sulle coordinate teologiche del vissuto mistico gertrudiano pone come preliminare la questione del rapporto che intercorre tra visione e conoscenza e cioè: tra esperienza e riflessione e tra rivelazione e ragione”.
Esperienza e riflessione, rivelazione e ragione, termini che spesso si incontrano o si ‘scontrano’ nel dibattito filosofico, teologico e spirituale.
Tale polarità ha caratterizzato il movimento culturale e religioso del medioevo e risulta, comunque, di grande attualità nella discussione contemporanea.
Da qui l’ovvio interrogativo: in Santa Gertrude di Hefta è “ l’esperienza mistica a fondare la sua conoscenza teologica oppure è il contrario nel senso che la conoscenza condiziona o determina la sua esperienza”?.
La risposta a tale domanda struttura la stessa teologia mistica gertrudiana, della quale l’autore, nella sua analisi storico-teologica cerca di evidenziarne alcune specificità: “una provocazione a un ulteriore approfondimento del messaggio di Gertrude al mondo contemporaneo”che “contribuisca a un nuovo rilancio dell’esperienza di Dio da parte di ogni cristiano nel mondo”, conclude Gianfranco Calcagno.
In margine al volume “Da limpida sorgente” le suggestioni mistiche gertrudiane di Enzo Giuliano Fusco, un artista che, si legge nella sua biografia, ‘dopo una vita dedicata alla musica, sente la necessità di completare la sua formazione trasferendo sulla tela, attraverso colori e pennelli, i suoi sentimenti e le sue sensazioni; ed è così che nasce la sua passione per la pittura,quella melodia dolcissima e poetica che sgorga dalla profondità dell’anima e che va trasformata in percezione visiva’.
Parole ed immagini, percezioni visive e uditive si incontrano, si intrecciano, si armonizzano nell’analisi della ‘magisterialità di Gertrude’ e della ‘magisterialità femminile nella Chiesa’, guidate, come si legge nel testo, dall’Amore: “La misura dell’amore dell’anima nei confronti del Verbo stabilisce la misura della sua stessa vicinanza a Dio. L’amore deve essere incondizionato, non offuscato da un qualsiasi attaccamento alle cose terrene(…). Non si tratta più di avere amore per, ma di essere puro amore, solo così si può sperimentare l’unione”.Non si tratta più di avere amore per, Non si tratta più di avere amore per, ma di essere puro amore, solo così si può sperimentare l’unioneo da un qualsiasi attaccamento alle cose terrene deve costituire la stessa identità dell’anima
Manuela Marzo