Tocopilla, piccolo porto ubicato all’altezza del ventiduesimo parallelo, nell’arido nord del Cile, è teatro delle vicende che segnano l’infanzia di Alejandro Jodorowsky.
Prima della grande depressione del 1929 (e dell’invenzione del salnitro artificiale) la sperduta cittadina Cilena attirava una moltitudine di migranti per via del nitrato di potassio, utilizzato per fabbricare concime, detergenti, esplosivo.
A Tocopilla vivevano italiani, inglesi, spagnoli, americani, giapponesi, greci, spagnoli, tedeschi e cinesi. Ricorda Jodorowsky: “Ciascuna etnia viveva rinchiusa tra pareti mentali, piene di superbia […]. Eppure, anche se in modo frammentario, ho potuto approfittare di quelle culture così variegate […]”.
E’tra le vie di Tocopilla (in estate somiglia a un “carcere pieno di cadaveri”) che Alejandro riceve la sua prima educazione.
Inquieto e proteiforme spirito, dedito a una personale e appassionata ricerca dell’inconscio, Jodorowsky è conosciuto al grande pubblico per alcune originali e stravaganti pellicole da lui dirette: Il paese Incantato (1971), El Topo (1971), La montagna sacra (1973), Santa Sangre (1988).
Negli anni Jodorowsky si è occupato di teatro, pantomime, pièce teatrali, sceneggiature di fumetti, romanzi, poesia. Assieme a Fernando Arrabal ha fondato a Parigi nel 1953 il movimento di “teatro panico”.
Jodorowsky considera sé stesso un “artista guaritore”. La sua terapia panica vuole essere un modo per azzerare l’abitudine, aprendo nuove porte a una differente conoscenza dell’esistere. Essa si propone di abbattere l’ordine prevedibile delle cose che riguardano l’universo.
La Danza della Realtà, più di ogni altra opera, fornisce la chiave di lettura atta a comprendere il pensiero e il percorso dell’autore prima di fondare la corrente della “psicomagia”, funzione curativa e primitiva dell’animo.
Attraverso l’atto psicomagico, azione all’apparenza priva di senso ma dal forte impatto emotivo (Jodorowsky definisce questa azione “gesto poetico”) s’induce il soggetto ad avere una reazione tale da spingerlo a intraprendere spontaneamente la strada della guarigione.
La Danza della Realtà è un’autobiografia ricca di dettagli, appassionante quanto e forse più d’un romanzo.
I primi capitoli del libro sono dedicati all’infanzia di Alejandro. E’un bambino schivo, diverso dagli altri. E’ figlio di emigranti ebrei-russi, l’ingombrante naso ricurvo e la pallida carnagione lo rendono bersaglio facile per altri bambini Cileni. Deriso dai compagni Alejandro trascorre le ore nella biblioteca municipale.
L’ossessione per la figura paterna, Jaime, ritorna prepotente e costante nei primi capitoli dell’autobiografia: iracondo e violento Jaime Jodorowsky gestisce un piccolo negozio a Tocopilla, è un cocciuto marxista dalle maniere forti. Alejandro è il solo figlio maschio ed è così costretto a subire i soprusi e le angherie del padre-padrone.
“Può sembrare inverosimile che qualcuno, fin dalla nascita, si ritrovi a convivere con una sorella più grande di lui di due anni crescendo insieme nella stessa casa, mangiando alla stessa tavola, eppure si senta figlio unico”.
La scoperta dell’atto poetico e il conseguente ingresso nel mondo del teatro sono descritti ampiamente nelle pagine successive, occupano gran parte della biografia.
Di fondamentale importanza si rivela il trasferimento a Parigi, dove Jodorowsky scopre la pantomima e ha modo di entrare nella compagnia teatrale di Marcel Marceau.
Nel capitolo intitolato “Il sogno senza fine” Jodorowsky racconta di atti onirici e sogni lucidi. Tutte le interpretazioni dei sogni si basano sulla convinzione che essi siano qualcosa che dobbiamo fare intervenire nel mondo razionale. Jodorowsky ritiene (al contrario di Jung) che i sogni non abbiano alcunché di reale.
Altre tappe fondamentali del percorso dell’artista, come l’incontro con la cultura orientale, lo studio dei tarocchi e i riti sciamanici, sono descritte nei capitoli successivi e sono utili a comprendere la personale ed eccentrica visione della realtà di Jodorowsky e i motivi che lo spingono a fondare la sua scuola di psicosciamanesimo.
La Danza della Realtà si rivela testo cruciale per comprendere il percorso creativo del personaggio e artista Jodorowsky. Una lettura senza dubbio interessante, piacevole. Regala questo libro momenti d’intensa poesia e di sagace verità. Si tratta di una storia che saprà catturare e coinvolgere anche chi per la prima volta si accosta all’ipnotico e confuso mondo di Alejandro Jodorowsky.
Titolo: La danza della Realtà
Autore: Alejandro Jodorowsky
Traduzione: Michela F. Parolo
Collana: Universale Economica Feltrinelli
Pagine: 344
Prezzo: 9,00 €