E’ mancato il numero legale nella discussione dell’Ordine del Giorno proposto dal Partito Democratico, dopo lunghi dibattimenti su argomentazioni già trattate nelle varie Commissioni. Approvata la variazione sugli equilibri di bilancio e lo sfratto al Circolo Cittadino, ma il trivellamento dell’Adriatico è stato rimandato
Richiesta protocollata lo scorso 9 settembre, da parte del gruppo di opposizione del Pd guidato da Cosimo Durante, dopo una serie di allarmismi a mezzo stampa legati alla possibilità che a diverse ditte inglesi, tra cui la Northern Petroleum, fosse concessa la possibilità di scandagliare i fondali marini al largo della costa adriatica. Dal Gargano a Santa Maria di Leuca, alla ricerca di scarsi giacimenti petroliferi ma che comprometterebbero per decenni l’ecosistema marino dell’Adriatico con conseguenze disastrose anche sull’economia turistica. Non bastavano i danni causati dai poli industriali di Brindisi, Taranto e una parte della provincia di Lecce, non bastavano nemmeno i deturpamenti legati all’impiantistica selvaggia e senza controllo dell’energia alternativa, ancora una volta si cerca di svendere il territorio per un piatto di lenticchie. E’ questo il senso delle premesse addotte dal Pd provinciale nell’esprime la “ferma contrarietà a qualsiasi operazione di ricerca e di estrazione di idrocarburi nel mare Adriatico e lungo le Coste salentine e pugliesi”. Se la delibera fosse stata discussa e approvata, così come il gruppo Pd chiedeva, anche i Consigli comunali del Salento sarebbero stati invitati a deliberare in tal senso e tutte le delibere inviate al Ministero dell’Ambiente. Si trattava, tra l’altro, di una formalità conseguente la proposta unanime già espressa in Commissione Ambiente sulla necessità di preservare il “piccolo” mare Adriatico da attacchi ambientali che ne stravolgerebbero il naturale assetto idrogeologico. Ma il tutto è rinviato alla prossima seduta.
Discusso e approvato invece il recupero dei locali di via Rubichi occupati dal Circolo cittadino. Su questo punto è stato categorico il presidente della Commissione Patrimonio, Renato Stabile che ha insistito sul recupero dell’immobile data la morosità degli occupanti e i numerosi ricorsi dell’Ente creditizio. Su un emendamento proposto dal presidente Gabellone il Consiglio provinciale si è espresso “di non concedere in uso all’Associazione ‘Circolo Cittadino’ l’immobile demaniale di proprietà provinciale prima che sia definita la situazione con detto organismo associativo, che occupa ‘sine titulo’ il predetto immobile, senza corrispondere nulla a questo Ente, per la quale esprime il proprio indirizzo alla ripresa in possesso dei locali in parola attraverso anche, se necessario, l’esercizio dei poteri autoritativi dell’Ente”. Nell’approvazione delle variazioni sul Bilancio l’assessore al ramo, Silvano Macculli ha fatto presente come “sul fronte delle entrate correnti si registra una sostanziale tenuta complessiva delle entrate.