Non so quanto possa valere in prospettiva futura il punto conquistato (o i due punti persi) contro il Palermo, ma so, per mia intima convinzione, che non è questa l’accelerazione che il Lecce deve imprimere alle sue prestazioni per ottenere i risultati sperati.
Se ad ogni fine partita l’argomento principe è rappresentato dalla direzione arbitrale, credo che non andremo da nessuna parte. Forse il Lecce fa parte di un campionato diverso? Ogni domenica leggiamo di squadre penalizzate dalle direzioni arbitrali e, pertanto, è inutile fare sempre queste lamentele dal momento che i dirigenti delle squadre a parole criticano questo sistema ma, nei fatti, lo condividono e lo alimentano. So anche di non trovare la simpatia di tanti lettori se affermo che il Lecce deve recriminare sulle sue manchevolezze piuttosto che attaccare la direzione di Tagliavento; ancora non sono riuscito ad individuare un arbitro che vada bene al Lecce dal momento che si è sempre avuto tanto da ridire su internazionali come Tagliavento, Rizzoli, Rocchi, Orsato, Bergonzi. Forse è opportuno che si mandino sempre arbitri che non vedano reti regolari come quella di Meggiorini contro il Novara (ricordo che, forse, avremmo perso la partita) o che non diano il rigore a Reginaldo contro il Siena (forse i senesi sarebbero andati sul 2 a 0 ed avrebbero, sempre forse, vinto la partita). Cosmi se la piglia con gli arbitri ma su questa strada non deve essere seguito perché, così, sembra essere alla facile ricerca di un alibi da precostituire in caso di insuccesso. Piuttosto è opportuno che ci spieghi perché insiste sullo sfiatato Oddo che, per carità, avrà pure classe però ormai non ha più le “gambe” per lottare in squadre che si battono per non retrocedere oppure ci spieghi perché si fanno molti cross dalle fasce sapendo che al centro non ci sono arieti in grado di utilizzarli.
Però, nonostante tutto, contro il Palermo poteva anche andare meglio; se è vero che Bertolacci ha peccato d’ingordigia “mangiandosi” letteralmente una rete, è altrettanto vero che la seconda, che a tutti i costi gli si vuole attribuire, era un po’ più complicata perché si è trovato la palla fra i piedi a causa di un intelligente velo fattogli da un compagno e che lui non si aspettava. Prima però di crocifiggerlo con la sostituzione bisognav ricordarsi di un certo Van Persie che aveva graziato il Milan in coppa con un intervento simile a quello di Bertolacci ma che era, comunque, rimasto in campo. Non voglio fare il difensore ad oltranza di Bertolacci ma, nella partita con il Palermo, sembrava essere l’unico in grado di produrre accelerazioni ed aperture intelligenti vista l’assenza di Cuadrado.
E veniamo a quest’ultimo ed al “giallo” del quale si è parlato nei giornali del lunedì.
Noi non sapremo mai cosa avviene nelle segrete stanze degli spogliatoi ma da parte di Cosmi ci era stato assicurato che il ragazzo, essendosi allenato, sarebbe stato riproposto in campo. Avendolo visto in tribuna con mamma, sorellina ed amici ci si è posta la domanda relativa alla mancata presenza, almeno in panchina. Chi sa qualcosa è pregato di informarci perché i casi sono due: o Cosmi ha cercato di “fare ammuina” come dicono a Napoli cercando di fregare il Palermo, oppure, so che si tratta di mia ipotesi fantasiosa, ci sono già di mezzo i procuratori. Si sa da tempo che Cuadrado è nel mirino di grosse squadre e che, a fine campionato, dovrà essere acquistato “integro” e non come fa di solito l’Inter che acquista i propri calciatori sulla parola (vds. Guarin ancora oggetto sconosciuto) ed allora è preferibile non rischiare oltre misura le gambe, che valgono moltissimo in termini economici, specie in un finale di campionato incandescente. Lascio al vostro buon cuore evitarmi gli sberleffi parlandomi della lealtà, professionalità, senso dell’appartenenza dei vari calciatori; non siamo nati ieri per non sapere come va il mondo del calcio in cui anche comportamenti non perfettamente in linea con il sentire comune sono considerati perfettamente leciti (vds. squadre che a fine campionato giocano a centrocampo perché il pari le salva entrambe).
Pertanto, o ci giochiamo le nostre cianche, garantendoci la salvezza, almeno a due turni dalla fine, o è meglio giocare le ultime partite con meno pezzi pregiati e più manovali in campo.