Si tratterebbe di un errore secondo il Primo Cittadino Paolo Perrone e l’assessore al bilancio Attilio Monosi, la previsione IMU che non ha coinciso con il gettito effettivo e che quindi ha impoverito le casse comunali di 14 milioni di euro.
Tali affermazioni nascono dall’allarme lanciato ieri dal vicepresidente dell’Anci e sindaco di Pavia Alessandro Cattaneo. Durante la conferenza unificata, ha chiarito le difficoltà di diversi comuni penalizzati dagli acconti Imu tra i quali spicca quello di Lecce che potrebbe rischiare di non pagare i gli stipendi ai dipendenti.
Il Sindaco è stato chiaro. Le previsioni sono errate, perché il comune di Lecce ha trasferito acconti Imu allo stato per un totale di 14.523.832 milioni di euro, di cui 3.618.000 facenti parte del taglio secco previsto dalla Manovra Monti valutato sempre attraverso stime di previsione, più 1.888.000 euro previsti dal Decreto Lcce 78/2010. Gli altri 8.166.000 fanno invece parte della variazione compensativa Imu 2012/Ici 2010 e cioè degli incassi Imu che sono stati trasferiti allo Stato in base alle “previsioni errate”.
In questo modo il comune di Lecce si trova penalizzato, perché da circa 21 milioni di euro che rimanevano in cassa grazie agli introiti Ici, ora ne restano poco meno di 7 milioni. Un grave danno a cui si aggiunge la beffa, perché come già sappiano Lecce era considerato uno dei comuni più virtuosi grazie all’Ici tra le più basse d’Italia. “Non solo – aggiunge Perrone – non è giusto che i cittadini paghino e poi alla città debbano rimanere pochi soldi e non avere poi gli stessi servizi degli altri comuni”.
L’Anci ha nel frattempo lanciato l’iniziativa affinchè il Governo garantisca il trasferimento dei fondi che spettano ai comuni già da ora. In questo modo a Lecce rientrerebbero 4 milioni di euro, più altri 4 che spettano di diritto per le spese di giustizia.
“Siamo come un maratoneta – ha spiegato Perrone – che dopo tanti sforzi e sacrifici sta per raggiungere la meta ma viene riportato indietro. L’amministrazione ha fatto negli anni un enorme sforzo per riprendersi dai problemi e ora questa situazione ha nuovamente creato tensione economica”.
Quanto al pericolo di non pagare i dipendenti, il Primo Cittadino ha spiegato che agosto è coperto ma se la situazione continuerà ci potrebbe essere una crisi di liquidità. “Intanto – ha aggiunto Monosi – saremo costretti a sacrificare le aziende dei fornitori e forse a cascata saremo costretti a fare dei tagli anche nella Lupiae Servizi. Il riverbero di questa situazione crea certamente un problema sociale importante che va risolto.”
Per ora si attendono risposte dal Governo. Nel frattempo il Primo Cittadino è stato nominato dall’Anci nella commissione che si riunisce nella conferenza unificata e parteciperà in prima linea alle proposte che nei prossimi giorni verranno avanzate. “Ma se non arrivano risposte, allora dovremo usare altre vie oltre a quella politica.”