LECCE – “Andare verso le periferie”: questo è l’invito del Pontefice Papa Francesco a tutte le comunità, per scoprire quanta ricchezza spirituale, ma anche culturale, artistica e creativa si celi a volte, nelle zone meno centrali delle città.
Un messaggio forte e chiaro, accolto con entusiasmo dal complesso parrocchiale San Giovanni Battista, nel quartiere Stadio di Lecce (via Novara), che si fa promotore per i prossimi anni, del progetto: “Andare verso le periferie: il muro che unisce”. Si tratta di un programma che prevede la promozione di una serie di iniziative culturali, per valorizzare il quartiere periferico ed il complesso stesso, come casa per la comunità. L’idea programmatica culturale è resa possibile, con il contributo organizzativo dell’Ordine degli Architetti PPC, dell’Accademia di Belle Arti di Lecce, del Patrocinio del Comune di Lecce e dell’Arcidiocesi di Lecce.
Un’ iniziativa importante che intende stimolare una sensibilità rivolta al sacro e al profano, al culto della bellezza, per imparare ad osservare e vivere, con una visione introspetti¬va del bello. Così l’incontro e la condivisione, insieme con la rappresen¬tazione estetica della virtù e della bellezza divina, vengono trasferite sapientemente attraverso l’opera d’arte.
Tutti valori preziosi che caratterizzano lo stesso complesso parrocchiale San Giovanni Battista, una tra le opere di valore e pregio, collocata nella periferia di Lecce e per questo, poco conosciuta nel resto della città, ma considerata comunque dagli addetti ai lavori, come una delle opere d’arte e d’architettura contemporanea, tra le più importanti e significative nel Salento. Nasce a seguito di un concorso promosso dalla Conferenza Episcopale Italiana fra il 1998 e il 2001, per la progettazione di nuove architetture ecclesiastiche e rappresenta il frutto, di una riuscita collaborazione fra architetti, artisti e liturgisti.
All’interno del Quartiere Stadio privo finora, di convincenti elementi di riconoscibilità collettiva, il nuovo centro parrocchiale, che si propone come una “casa della comunità”, svolge il ruolo di polo urbano all’interno di un contesto periferico, con mancanza di caratterizzazione architettonica.
La Chiesa di San Giovanni Battista è un progetto degli architetti Franco Purini (esponente del Neorazionalismo) e Laura Thermes, si presenta priva di tutto ciò che può essere definito ridondante, con un assemblaggio di forme geometriche e volumi bianchi privi di superfluo, rappresentando l’antitesi a tutti gli eccessi del barocco, associato alla città di Lecce.
L’edificio ecclesiastico sorge su un piccolo sagrato lastricato con pietra di Apricena, delimitato da un muro obliquo che va a definire un hortus conclusus, un giardino per la meditazione con essenze tipiche salentine, al termine del quale, si colloca la torre campanaria che costituisce l’unico elemento verticale, contrapposto all’orizzontalità dei volumi del complesso. Attorno alla piazza secondaria, sul retro, si collocano la canonica e le opere parrocchiali.
L’elemento principale del complesso parrocchiale è la “cattedrale bianca” , con il prospetto principale che si presenta con la trave porta croce che fiancheggia l’ingresso, una vetrata superiore ruotata rispetto alle pareti perpendicolari dell’aula e un piccolo vestibolo cubico autonomo con una copertura diagonale. Il vestibolo si distingue dall’esterno del complesso intonacato bianco, per il suo rivestimento in pietra leccese e ospita la grande porta d’ingresso in terracotta, dietro di essa la vecchia porta del Duomo che è opera di Mimmo Paladino, uno tra i maggiori artisti esponenti della Transavanguardia( Movimento d’arte contemporanea). La superficie della grande Porta centrale è composta da frammenti di terracotta di colori bruni, tenuti e da visibili punti metallici, con ornamenti che simboleggiano l’andare del pellegrino. Opera di Mimmo Paladino sono anche le grandi vetrate, le due acquasantiere in terracotta a forma di clessidre, sulle quali sono raffigurati alcuni simboli del cristianesimo; il battistero, un calice di marmo, che poggia su un’area quadrangolare a due livelli rivestita da un mosaico; la statua del Battista che regge una ciotola, in simbiosi con il fonte battesimale. Il carattere liturgico della sala è rimarcato dalla luce diffusa proveniente dall’alto, dalle finestre a nastro, dalla vetrata colorata sopra il fonte battesimale e dal pozzo luce che si apre nella parete in fondo al presbiterio.
Prezioso anche il contributo artistico del maestro Armando Marrocco che ha interpretato le esigenze liturgiche e disegnato il seggio, l’ambone, gli altari della cappella feriale, dell’aula centrale dove è raffigurato un agnello, l’immagine di Cristo. Sul presbiterio è anche presente un pregiato Crocifisso ligneo, opera del Seicento attribuibile al noto architetto, scultore e intagliatore gallipolino, Vespasiano Genuino.
Il progetto “Andare verso le periferie: il muro che unisce” prevede la realizzazione di un murales lungo 256 e alto 2,60 metri sulla superficie esterna del muro di recinzione del complesso architettonico, ad opera del celebre artista Mimmo Paladino. L’iniziativa intende contribuire alla programmazione artistica e culturale di Lecce, città candidata a Capitale della Cultura Europea 2019.
Il Complesso parrocchiale ha presentato il progetto nelle due giornate del 4 e 5 Ottobre 2014, appena trascorse, con una programmazione religiosa e civile. Il 4 Ottobre alle 18,30 si è svolta la celebrazione della Santa Messa, al termine della quale alle 19.15, c’è stato l’intervento musicale “Cammino tra parole e canto”, del coro polifonico di musica antica ERATU’S diretto dal maestro e mezzo soprano Deborah De Blasi, con un repertorio di musica sacra medievale e la recitazione cantata del Cantico delle Creature.
La serata ha poi raggiunto il momento clou alle ore 19.45, nell’auditorium parrocchiale, con la presentazione ufficiale dell’iniziativa nel suo complesso con la tavola rotonda organizzata dall’Ordine degli Architetti PPC della Provincia di Lecce con Franco Purini e Laura Thermes, progettisti del complesso parrocchiale; sono intervenuti l’assessore comunale all’Urbanistica Severo Martini, don Nicola Macculi (ex parroco), Paolo Perrone (Sindaco di Lecce), Toti Carpentieri (giornalista e critico d’arte) e Claudio Delli Santi (direttore dell’Accademia Belle Arti di Lecce). A moderare l’incontro Massimo Crusi, presidente dell’Ordine degli Architetti PPC della provincia di Lecce. La tavola rotonda è stata preceduta dalla proiezione del video di 15 minuti “Il Complesso Parrocchiale San Giovanni Battista a Lecce: storia di un progetto fortemente voluto dalla Comunità”, realizzato proprio per illustrare la storia e le caratteristiche della struttura.
Il programma di domenica 5 ottobre ha previsto un apertura religiosa, con la celebrazione della santa Messa e a partire dalle 19.30, l’inaugurazione della mostra itinerante d’arte sacra “Pro Arte, Pro Deo” promossa dal CIC Comitato Iniziative Culturali, che per 27 anni ha accolto presso la Chiesa Madre di Monteroni di Lecce, le opere testimonianza e sintesi dei valori della vita tra Arte e Sacro, di numerosi artisti salentini. La mostra è stata allestita per l’occasione nel salone parrocchiale adibito a galleria d’arte contemporanea, con interventi delle autorità, dei curatori e degli artisti della mostra. Si è conclusa con un piccolo rinfresco.
La mostra rimarrà aperta al pubblico, fino il 10 Ottobre 2014 e sarà visitabile tutti i giorni dalle 08.30 alle 12.00 e il pomeriggio dalle 16.30 alle ore 20.30