LECCE – Al di là della tattica, dei moduli e degli schemi il calcio è ancora uno sport in cui la classe di un giocatore può fare la differenza e risultare decisiva per cambiare le sorti di una gara. Il cross al bacio di capitan Miccoli defilato sulla fascia sinistra per la testa di Sacillotto è un saggio di classe pura che l’età non può proprio scalfire. E il gol del centrocampista brasiliano – alla seconda realizzazione consecutiva dopo Salerno – regala al Lecce tre punti di platino che consentono ai giallorossi di rimanere in scia delle battistrada del girone tutte vittoriose consolidando la propria posizione in zona play-off.
Un successo sofferto, maturato al termine di una gara tirata e vibrante in cui la squadra calabrese con ripetute ripartenze ha sfiorato nel primo tempo il gol per sbloccare lo 0 a a 0 colpendo un palo e nel finale sfiorando il pareggio sempre con Calderini con una staffilata uscita per una questione di millimetri.
Non che il Lecce non sia riuscito a produrre gioco e occasioni. Tutt’altro. In particolare nel primo tempo, su entrambe le fasce i giallorossi hanno prodotto una spinta continua con un Lepore ispirato. Di tanta vivacità ne hanno beneficiato in particolare i due attaccanti Della Rocca e soprattutto Moscardelli con l’ex bolognese che appare sempre più acquisire il ruolo di trascinatore per i compagni. Lotta, corre su ogni pallone, insegue l’avversario, ringhia contro l’arbitro e ci mette la grinta di un giovane. Meriterebbe anche il gol quando al 38esimo del primo tempo la sua punizione calciata ad una velocità siderale viene respinta d’istinto dal portiere del Cosenza Ravaglia autore di un intervento prodigioso.
Con un Cosenza ben messo in campo e ordinato sempre attento nelle marcature non era facile scardinare il bunker dei calabresi. E quando nella seconda frazione alcuni giocatori giallorossi – anche per la sfiancante sfida di mercoledì contro il Matera – hanno incominciato a boccheggiare in campo mister Lerda ha intuito che era arrivato il momento di apportare qualche modifica. E la sostituzione di Doumbia con Miccoli ha svoltato la partita. Piazzato sul fronte sinistro d’attacco prevedibilmente il bomber leccese non poteva garantire corsa e recuperi ma quel cross calibrato per la testa di Sacilotto è qualcosa che difficilmente si riesce a vedere su un campo di Legapro. Tant’è che mezza squadra ha esultato festeggiando con il centrocampista i restanti, invece, si sono stretti attorno al capitano.
Con tre punte effettive in campo il tecnico di Fossano poteva subito allungare la coperta togliendo un attaccante e, invece, anche per non indietreggiare troppo e abbassare il baricentro il mister non ha snaturato l’assetto tattico. Il Lecce non ha corso seri pericolosi se non qualche mischia in area e ha sfiorato anche il raddoppio quando Lepore ha calciato sui piedi di Rovaglia un’altra palla con il contagiri fornitagli da Miccoli sempre più in versione assist man.
La beffa, però, poteva arrivare nei minuti di recupero quando una sventola di Calderini da oltre 20 metri si è spenta alla destra di Caglioni per una questione di millimetri. Gli Dei del calcio avevano deciso così.
Vittoria importantissima per il Lecce perchè un mezzo passo falso avrebbe significato perdere ulteriore terreno dalle prime. In attesa del posticipo di domani del Catanzaro, infatti, era necessario non perdere per strada altri punti dopo le vittorie nel pomeriggio del Benevento in casa e soprattutto del blitz sul campo del Matera della Salernitana.
Sabato prossimo il Lecce andrà a fare visita al fanalino di coda Aversa. Ma in questo torneo guai a ritenere la trasferta in terra campana un turno agevole. Le insidie sono sempre dietro l’angolo e alcune gare di questo campionato hanno già dimostrato come non si possa abbassare l’asticella dell’intensità.
F.Oli.