LECCE – Pene per oltre quattro secoli di carcere sono state invocate per 45 dei complessivi 47 imputati coinvolti nel maxi processo scaturito dall’operazione Network.
Il maxi blitz venne condotto dai carabinieri del Ros e dalla Squadra mobile di Lecce il 26 settembre scorso e consentì di sgominare un agguerrito sodalizio attivo nel capoluogo e nell’area della fascia adriatica. Il pubblico ministero Guglielmo Cataldi ha invocato la pena di 28 anni di reclusione (in continuazione con due vecchie sentenze) per Andrea Leo, 44, di Vernole; 24 anni nei confronti di Francesco Pastore, 31, di Cavallino, in continuazione con una vecchia sentenza e a Luigi Santoro, 44, di Melendugno.
TUTTE LE ALTRE RICHIESTE – Di seguito tutte le altre richieste: 20 anni e 6 mesi (riconosciuta l’attenuante della collaborazione) per Alessandro Verardi, 37enne di Merine (frazione di Lizzanello) così come per Stefano Mazzeo, 35, di Lizzanello, (in continuazione con una vecchia sentenza); 20 anni sempre in continuazione ad Andrea Carmine Pariti, 31, residente a Pisignano, frazione di Vernole; 19 anni (in continuazione con un vecchio reato) per Gregorio Leo, 52, di Vernole; 18 anni per Mauro Cucurachi, 40, di Lizzanello; 16 anni e 2mila euro di multa in continuazione con due vecchie sentenze a Tonino Caricato, 64, di Cavallino; 14 anni a Luca Giannone, 39, di Calimera e a Mirko Ricciato, 39, di Lizzanello; 12 anni a Egidio Buttazzo, 40, di Cavallino così come per Alessandro Antonucci, 24, di Merine, frazione di Lizzanello, Maria Valeria Ingrosso, 36, di Merine, Giuseppe Potenza, 38, di Melendugno e Emiliano Sulka, 25, di Lizzanello; 10 anni per Massimiliano Apollonio, 30, di Lizzanello; 9 anni a Bruno De Matteis, 61, di Merine e a Gioele Greco, di 28, di Lecce; 8 anni (con le attenuanti) a Andrea Terpazzi, 39, di Calimera, Roberto Mirko De Matteis, 39, di Lizzanello e ad Antonio Pantaleo Mazzeo, 27, di Caprarica. Stessa richiesta avanzata per Anna Oriana Durante, 40, residente a San Foca; 7 anni e 6 mesi (con le attenuanti) per Walter Ricciuti, 49, di Calimera; 7 anni a Graziano De Fabrizio, 33, di Lizzanello, Daniele De Matteis, 32 anni, di Lecce e Cristian Micelli, 37, di Lizzanello; 6 anni a Federico Amaranto, 51enne di Lecce, Dario Calamaio, 31, di Lecce, Leo De Matteis, 35, di Lecce, Federico Perrone, 41, di San Donato e a Maurizio Calogiuri, 38, di Lizzanello; 5 anni in continuazione con una vecchia sentenza a Pasquale Briganti, 53, di Lecce e ad Angelo Belfiume, 38, di Melendugno; 4 anni e 6 mesi complessivi e il riconoscimento dell’attenuazione della collaborazione per Giuseppe Manna, 48, di Lecce; 3 anni e 6 mesi e 10 mila di multa ad Andrea Capirola, 36, di Castrì.
Tre anni (riconosciute le attenuanti generiche) a Veronica Murrone, 30, di Castrì e a Marco Antonio Penza, 32, di Lecce; 2 anni in continuazione con un’altra sentenza a Maurizio Di Nunzio, 31, di Scorrano e a Roselito Quarta, di 41, di Castrì; 1 anno e 6 mesi e 3 mila euro di multa a L.T., 28 anni; 1 anno a Andrea Fasiello, 28, di Vernole; 10 mesi e 9 mila euro di multa a Jasmin Beherem, 52, residente a Lecce, Eugenio Campa, 57, di Bagnolo del Salento così come per Rocco Campa, 34, di Giuggianello. Due le richieste di assoluzione sollecitate a carico di Alessandro Greco, 32, di Lecce e Francesco Mungelli, 38, sempre residente nel capoluogo, assistiti dagli avvocati Pantaleo Cannoletta e Giancarlo Dei Lazzaretti. Le discussioni degli avvocati inizieranno l’1 aprile per proseguire il 15 e il 22 aprile. La sentenza è prevista per il 6 maggio.
L’INCHIESTA – La maxi-operazione consentì di smantellare un agguerrito gruppo attivo nel capoluogo e nell’area sud est e nella fascia costa adriatica, comprendente i comuni di Lecce, Vernole, Melendugno, Calimera, Lizzanello, Cavallino con le rispettive marine. Le indagini, condotte attraverso intercettazioni telefoniche e ambientali, ma anche acquisizione della corrispondenza tra detenuti, consentirono di accertare l’operatività di tre gruppi mafiosi: il primo faceva capo a Roberto Nisi e operava tra Lecce e dintorni; il secondo, capeggiato da Pasquale Briganti, in azione sempre tra il capoluogo salentino e l’hinterland; le fila del terzo gruppo, invece, venivano tirate da Bruno De Matteis ed era attivo tra Merine e i comuni limitrofi. L’holding criminale era specializzata nelle estorsioni ai danni di alcuni lidi della costa adriatica in particolare nelle marine di Torre dell’Orso e San Foca. Il collegio difensivo è completato dagli avvocati Antonio Savoia, Luca Laterza, Eridania Margheriti, Elvia Belmonte, Giovanni e Gabriele Valentini, Mario Coppola, Giuseppe Milli, Luigi Rella, Sergio Luceri, Vincenzo Blandolino, Francesca Conte, Cosimo Rampino, Gabriella Mastrolia, Umberto Leo, Stefano Prontera, Francesco Vergine, Benedetto Scippa, Silvio Verri e Vincenzo Perrone.
F.Oli.