MAGLIE (Lecce) – Il 23 maggio, giorno dell’anniversario dalla strage di Capaci, le studentesse e gli studenti delle quinte classi dell’IISS Enrico Mattei di Maglie hanno avuto l’opportunità di dialogare con Giovanni Impastato nell’aula magna del loro Istituto
L’incontro rientra in un progetto formativo dal titolo “Cento Passi verso la legalità”, coordinato dalla Prof.ssa Giusy Perrondie e realizzato con la partecipazione di docenti di Diritto e di Storia, che ha visto l’intervento anche di autorevoli ospiti in incontri di alto spessore formativo: il primo con il Procuratore Generale Antonio Maruccia ed i referenti locali di Libera, il secondo con Giovanni Impastato, che ha ripercorso la storia della propria famiglia e la vicenda del fratello Peppino, ucciso dalla mafia il 9 maggio del 1978, per essersi opposto con la sua voce e con la sua azione, alla cultura mafiosa della propria famiglia e del proprio paese. Impastato ha raccontato dei mezzi usati dal fratello nella sua battaglia: la scrittura, la poesia, la radio (soprattutto), attraverso la quale dava voce alla sua protesta, usando l’arma dirompente dell’ironia.
Al racconto di Giovanni Impastato, che ha coinvolto emotivamente la platea, sono seguiti i numerosi interventi degli studenti e le loro domande sulle dinamiche familiari, sul rapporto con il padre affiliato a Cosa Nostra, sulla lotta contro la mafia portata avanti dalla madre (Felicia Impastato) e da Giovanni stesso dopo l’assassinio del fratello, tra l’altro avvenuto lo stesso giorno della morte di Aldo Moro. Impastato ha sottolineato l’originalità della lotta antimafiosa di Peppino, che si univa alla lotta di classe, perchè Peppino era convinto che solo procedendo parallelamente in queste due direzioni, la battaglia civile avrebbe avuto un senso ed un’efficacia reali. Ha poi concluso il suo dialogo con i ragazzi invitandoli a non abbassasare mai la guardia, a non cadere nel baratro della rassegnzione, che coinciderebbe con la rinuncia alla ricerca della verità.