LECCE – Domani saranno conferiti i riconoscimenti di “ambasciatore dell’Università del Salento” dal rettore Vincenzo Zara nel corso del tradizionale incontro per lo scambio di auguri per le festività, alle ore 11 in Rettorato. Una premiazione che lascia basiti alcuni rappresentanti studenteschi e alcuni docenti che non ne sapevano nulla. Scoppiano le polemiche su un premio che qualcuno definisce “inesistente”. Saranno premiati Cataldo Motta, Avio Ero, Aespa Energy, Edoardo Winspeare, Viola Margiotta, Raffaele Casarano e perfino scuole e Comuni: chiaramente tutti nomi celebri e meritevoli. “Saranno conferiti dieci premi ad ‘ambasciatori’ dell’Università del Salento – recita il comunicato – Personalità, Enti e aziende che si sono distinti per aver attivamente collaborato con docenti, studenti e strutture accademiche in generale, contribuendo così a dare ulteriore lustro alla comunità accademica sul territorio, non solo a livello locale”.
Tra denunce, bilanci contestati, tagli, dimissioni di massa e singole (ieri si è dimesso anche il direttore del dipartimento di Economia) anche dei semplici auguri e premi scatenano polemiche. Gli auguri, come è tradizione, sono un momento di condivisione per l’accademia, momento di incontro e di speranza che il nuovo anno porti qualcosa di buono, ma l’atmosfera in università non è molto natalizia.
“Questo premio non esiste” – ci ha detto un professore -“Scrivetelo che non esiste. È una invenzione di Zara che cerca di recuperare consensi all’esterno. Il premio non è mai stato deliberato dal Senato né dal Consiglio di amministrazione. Quindi non esiste per la comunità accademica”.
La nostra fonte è imbestialita perché si tratterebbe di una decisione calata dall’alto. “Neppure questa scelta è passata dagli organi come avrebbe dovuto. Quello che accade in questa università ha dell’incredibile”. Abbiamo, dunque, sentito un paio di senatori che ci hanno confermato quanto denunciato dal collega. “Effettivamente il rettore avrebbe dovuto discutere la cosa in Senato visto che sostiene la completa trasparenza e condivisione. Anche io sono rimasto un po’ sorpreso ma ho pensato che fosse una questione già deliberata in tempi in cui non ero senatore.”
“In realtà, il premio che sarà consegnato domani mattina non sembra esistere se non nella volontà del rettore Zara: non sembra esserci nessun documento ufficiale che lo deliberi” – spiega uno studente – “Non sappiamo nulla, non siamo stati avvisati: non conosciamo atti ufficiali al riguardo”. Né si può immaginare il ricorso ai decreti di urgenza del rettore (che poi vengono rettificati in Senato), in quanto la questione non ha le caratteristiche dell’urgenza. Insomma, se l’atto ufficiale c’è, sembra essere sfuggito a tutti.
Così, qualche professore apre la polemica sulla scelta dei dieci nomi, che non sarebbe stata condivisa all’interno dell’Ateneo né deliberata dagli organi collegiali, ma neppure dal comitato dei saggi, preposto a dare parere su lauree honoris causa e premi, che non sarebbe stato mai stato chiamato a esprimersi. Insomma, un altro scivolone che va ad alimentare le polemiche nella comunità accademica.
Garcin