di Julia Pastore
LECCE – Nel pomeriggio di oggi il Plenum del Consiglio Superiore della Magistratura, all’unanimità, ha nominato Marilena Gorgoni, professoressa leccese dell’Università del Salento, Consigliere di Cassazione per meriti insigni. Marilena Gorgoni, 54enne di Lecce, è stata prorettore dell’Unisalento delegata alle biblioteche durante il rettorato di La Forgia (in quel periodo era prorettore anche Vincenzo Zara). È autrice di oltre cento pubblicazioni scientifiche. Ha un curriculum vitae ricchissimo e ha una formazione giuridica pisana. Il nostro giornale ha parlato della professoressa Gorgoni in passato, perché è stata componente del Nucleo di Valutazione dell’Università del Salento. “Sono felice per questo importante riconoscimento e per questo nuovo impegno”- ha dichiarato al telefono. Le congratulazioni si affastellano in serata, anche da parte del presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano.
Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, dichiara:
“Ho appreso con grande compiacimento della nomina della professoressa Marilena Gorgoni consigliere della Corte di Cassazione per meriti insigni. Il Csm è stato unanime nel riconoscere alla docente salentina un valore tale da “fornire alla giurisprudenza di legittimità un contributo significativo”. Ne sono molto felice. Marilena Gorgoni è un esempio di quell’eccellenza del territorio che a volte il territorio stesso non sa di avere fino a quando un evento come questo non la svela in tutta la sua rilevanza.
Che fosse un’eccellenza se n’era accorto il rettore Laforgia quando la volle nella squadra di governo dell’Università del Salento, come delegata agli affari giuridici e come Prorettrice. In quegli anni la professoressa Gorgoni diede un contributo fondamentale all’attuazione della famosa legge Gelmini, ridefinendo tutto l’impalcato strutturale e regolamentare dell’Ateneo.
Un’eccellenza che le ha riconosciuto il Senato accademico quando l’ha eletta componente e coordinatrice del Nucleo di Valutazione dell’Ateneo salentino, struttura vitale per le università post-riforma.
Un’eccellenza che si è costruita negli anni, con serietà e dedizione, sia nella didattica che in una ricerca di altissimo livello che ha spaziato in ambiti diversi del diritto civile e che ultimamente l’ha vista occuparsi degli effetti civiistici della confisca antimafia. È un’eccellenza che abbiamo il dovere di indicare come esempio alle generazione più giovani, quelle sfiduciate ma anche quelle carrieriste, dei risultati a cui conducono l’impegno nello studio e l’onestà intellettuale.
“E’ una notizia che mi rende enormemente felice non solo per il personale rapporto di amicizia che mi lega a Marilena ma, soprattutto, perché ritengo che la sua nomina sia un bel segnale di meritocrazia che premia un rigoroso percorso scientifico – esulta il professore Fernando Greco su Facebook – Sono circa 15 anni che in Università lavoriamo quotidianamente fianco a fianco, condividendo interessi scientifici e iniziative culturali. Marilena non ha mai fatto mancare il suo apporto in Ateneo, rivestendo con grande senso istituzionalie gli incarichi che le sono stati affidati. Una grande lavoratrice, schiva e riservata. La nostra Facoltà e la nostra Università perdono una studiosa di notevole valore; sono però altrettanto certo che anche nel suo nuovo ruolo di Magistrato di Cassazione Marilena non farà mancare i suoi stimoli e le sue sollecitazioni”.