di Julia Pastore
LECCE – Blocco Studentesco, l’associazione di studenti universitari accusata di essere ispirata al fascismo, perché fa capo a Casa Pound, ha incassato un’importante vittoria nelle aule dei tribunali per ottenere il riconoscimento anche quest’anno all’inTerni dell’Università del Salento. Le associazioni studentesche, infatti, si fanno riconoscere ogni anno: nel 2011 c’è stato il primo riconoscimento del Blocco Studentesco, che fu fondato nel 2006 all’interno di Casa Pound. Nel 2017 è sorto il problema, a causa del parere negativo del Consiglio degli Studenti. “Il loro parere è stato pretestuoso e figlio di un’ideologia contraria alla nostra: i giudici amministrativi di ultimo grado hanno fatto giustizia. L’Università deve rispettare la legge” – afferma Marco Maria Fortunato, referente del Blocco Studentesco.
Il Consiglio di Stato ha emesso l’ordinanza nella quale accoglie l’istanza dell’associazione Blocco Studentesco, in quanto “non presenta contenuti di per sé incompatibili con i valori costituzionali e quindi non vale a qualificare di per sé l’associazione stessa come contraria agli scopi istituzionali dell’università”. “La decisione segna una prima svolta ragionevole nella tortuosa vicenda che vede l’associazione contro l’Università del Salento che nei mesi scorsi le ha negato il riconoscimento accademico – spiegano in un comunicato i protagonisti del ricorso – L’organo amministrativo ha riconosciuto la legittimità delle richieste avanzate dall’associazione, riconoscendole il diritto che venga riesaminata la questione”.
“L’ordinanza del Consiglio di Stato è motivo di grande orgoglio – si legge in una nota diffusa dal movimento – ed è solo la prima delle soddisfazioni che intendiamo ottenere. Così come sottolineato dai magistrati che hanno analizzato il nostro ricorso, la nostra associazione non è contraria agli scopi istituzionali dell’università e non si è mai resa protagonista di episodi di disordine all’interno dell’Ateneo salentino”.
“Vogliamo ringraziare di cuore gli avvocati Sabrina Conte e Carlo Viva per l’encomiabile lavoro svolto. Ribadiamo solo la nostra estrema fiducia negli organi di giustizia – conclude la nota – che svolgono il proprio lavoro basandosi su dati di fatto reali e non procedono sulla base di mere illazioni, così come ha fatto chi ha portato all’ inizio di questo vergognoso teatrino”.