LECCE – I giochi statali, siano essi terrestri oppure online, rappresentano una delle voci di spesa alle quali gli italiani non sembrano voler rinunciare. E il trend viene confermato un po’ in tutte le zone dello Stivale, Salento compreso. Secondo quanto riferiscono gli ultimi dati, la Puglia non fa dunque eccezione rispetto al quadro nazionale e sono sempre di più coloro i quali cercano le vincite facili tramite slot, videolottery o casino online. Nello specifico, in tutto il territorio leccese il gioco cresce e in città sono circa 700 le macchinette attive. L’ultimo anno per il quale si hanno dati certi è il 2016, quando i cittadini leccesi hanno speso circa 127 milioni di euro in slot machine e videolottery.
Il dato, però, non tiene conto del gioco online, un settore in forte ascesa: la cifra, infatti, si riferisce solo ai giochi presenti sul territorio, quindi macchinette tradizionali e slot presenti in locali autorizzati e sale da gioco. Attenzione al Web, però, che negli ultimi tempi ha aumentano e notevolmente l’offerta di gioco tramite piattaforme raggiungibili anche da tablet e smartphone. Non solo siti dedicati come quelli dei grossi calibri come Lottomatica e Sisal, Snai, ma anche siti informativi e altre proposte di gioco che stanno anche avvicinando le nuove generazioni.
La spesa pro capite del leccesi nel gioco
Tornando agli unici dati certi a disposizione, dividendo la spesa per i giochi terresti nel 2016 e dividendola per il numero di abitanti, emerge che nel capoluogo leccese si è speso circa 1.300 pro capite in un anno. Di questi, circa 906 euro sono stati investiti in videolottery, mentre il resto in slot machine. Delle 700 macchinette presenti in città, 548 sono slot machine, mentre 152 sono videolottery. Facendo una media con la popolazione, risultano esserci 7 macchinette ogni mille abitanti, con un aumento del 15,2% rispetto all’anno prima per le videolottery, +10,4% per le slot machine.
Lecce, insomma, è uno dei comuni meno virtuosi di’Italia, proprio per via dell’alto numero di macchinette e la spesa pro capite per il gioco. In una scala da 1 a 5 di virtuosità, infatti, il capoluogo salentino si ferma al primo punteggio. Mal comune mezzo gaudio, potremmo dire, considerato che in Italia nel 2016 sono stati spesi in totale 95 miliardi di euro per i giochi, inclusi lotterie numeriche, scommesse, macchinette, gratta e vinci, ippica, bingo e anche vari giochi online. Ben 49 miliardi sono i soldi investiti dagli italiani in Awp (slot machine) e Vlt (videolottery). Il centro-nord è la zona nella quale il gioco d’azzardo è maggiormente radicato: la Lombardia si trova sul primo gradino del podio, seguita all’Emilia Romagna e dall’Abruzzo. Segue a ruota il Veneto, mentre concentrandosi sulle regioni del Sud, emerge che la Puglia, rispetto alle zone limitrofe, sembra essere maggiormente virtuosa. Insomma, antenne dritte, perché il rischio gioco patologico e dipendenza sono sempre dietro l’angolo e in virtù di una vasta offerta online, occorre prestare molta attenzione soprattutto ai minori.