LECCE – La Galleria Art&Co di Lecce, dopo lo straordinario successo della mostra di Giancarlo Moscara, dà seguito al nuovo progetto ZOOM SALENTO, in accordo con l’orientamento della galleria che “nasce nel 1996 come spazio culturale in cui interagiscono la galleria, intesa come collezione di opere d’arte moderna e contemporanea, e tutte le iniziative correlate ad una visione dinamica del pensare arte, legata alla promozione, alla progettualità, all’interazione con altre agenzie culturali e allo sviluppo di un marketing moderno che orienta le attività nel mercato”. La galleria Art&Co rende omaggio alla fertile creatività del Salento, dando ospitalità e visibilità agli artisti che lavorano o si sono formati in questa straordinaria terra, attraverso la selezione di personalità di spicco o esordienti individuati da una commissione critica, che garantirà una costante qualità e progettualità.
Così sottolinea Tiziano Giurin, titolare di Art&Co “Gli artisti scelti potranno esporre negli spazi della galleria e il loro lavoro sarà sempre corredato da un testo critico. Il nostro impegno non sarà limitato all’allestimento di una mostra (questa attività è già svolta in altri spazi della città) ma si estenderà alla valorizzazione dell’artista scelto, che verrà seguito ed incentivato, a cui sarà offerta la possibilità di esporre fuori dal Salento, sia nelle altre sedi della Galleria, sia in altri spazi espositivi. La valenza scientifica sarà avvalorata dalla pubblicazione di un catalogo, a cadenza annuale o biennale, che raccoglierà tutte le opere in mostra ed i contributi critici specifici”. Un progetto culturale ed imprenditoriale che risponde alla doppia natura della galleria Art&Co, luogo di cultura e di incontro di collezionisti.
Sabato 17 marzo alle ore 18.30 si inaugura la mostra di Fernando De Filippi “I materiali della memoria” a cura di Maria Agostinacchio FERNANDO DE FILIPPI, classe 1940, “Orienta immaginazione e memoria iconica e attraversa l’immaginario individuale e collettivo.
Progressione e accelerazione utopica, unite al ritorno alle radici antropologiche, storiche e culturali, sostanziano la sua personale rivoluzione culturale che è anche metamorfosi collettiva. (M. Agostinacchio). A partire dalla serie di Cuba, della fine degli anni 60, in mostra, acrilici su tela caratterizzati da fasce sovrapposte di colori accesi, De Filippi elabora un pop letterario che integra racconto, colore, ideologia, adesione e paesaggio politico, presupposti alla trasformazione autobiografica nei tondi con gli Autoritratti da guerrigliero, in mostra. Fotografie rielaborate e reinterpretate in un rasserenante cielo che contrasta con le armi del dissenso, imbracciate concretamente.
La metamorfosi dell’artista con la sua ideologia raggiunge l’apice nella celebre Sostituzione del 1973. Sono gli anni dell’arte politica, dell’invasione della parola per le strade della Milano borghese, quegli striscioni che raccontavano di Marx ed Engels. Le parole nel paesaggio diventano dunque reliquia di esperienza culturale: ma l’efficacia è nella capacità di incidere e ben presto all’ideologia si sostituisce la consapevolezza del fallimento. Le parole vengono cancellate dalle onde del mare, evanescenti segni plastici sulla sabbia che il mare elimina e incasella nel nulla. E’ la fine di n sogno collettivo ma non la fine della collettività. Il personale ritorno all’ordine di De Filippi è ancora un linguaggio condiviso: il mare e le radici del mito sono i nuovi paesaggi, lo scenario mai dimenticato in cui la poetica mare-miraggiomito-storia è protagonista.
Il Miraggio si fa architettura, frammento di classicità, radice culturale ed antropologica, al guerrigliero si sostituisce l’architetto del tempio, il costruttore di armonia. E il paesaggio entra nello spazio umano, in un’ottica surreale, il mare si fa architettura e ritorna alla verticalità spirituale: l’albero ne è la metafora più attuale nei lavori dagli anni 2000. L’albero del mondo, in mostra, fa parte della serie dedicata agli alberi calligrafici che intersecano flora e fauna, figure mitiche e antropomorfe, delineate con tratti ad inchiostro di china e sanguigna su preziosa carta giapponese. Per concludere con Stefano Zecchi “I suoi quadri, questi suoi alberi propongono un’idea nuova e arcaica di bellezza, difendendo l’unico modo possibile in cui oggi si può e si deve parlare di bellezza: bellezza vivente, cioè impegno etico visibile nel mondo estetico.”
Fernando De Filippi. Nasce a Lecce l’11 aprile del 1940. A 11 anni è ammesso ai Corsi di Pittura della Scuola media annessa al locale Istituto d’Arte, dove vive sin da giovanissimo l’esperienza della bottega. Dopo aver conseguito il diploma di Maestro d’Arte, nel settembre del 1959 si trasferisce in un primo tempo a Parigi stabilendosi poi definitivamente a Milano, dove si iscrive all’ Accademia di Belle Arti diplomandosi nel 1964. Dal 1991 al 2009 è Direttore dell’Accademia di Brera. Dall’ottobre 2009 al 2011 è Direttore dell’Accademia di Belle Arti di Verona.
Pittore, Scultore e scenografo, esordisce giovanissimo (1958) ottenendo riconoscimenti e partecipando attivamente al dibattito nato sulla crisi dell’informale e rivolto al rinnovamento delle nozioni visive. Il suo percorso artistico attraversa tutti i media, dalla pittura, alla foto, al film, al video, alla performance, sino alla installazione ed alla scultura monumentale. Prima mostra personale a Lecce nel 1959, seguono poi oltre duecento personali in Italia ed all’estero ( New York, San Francisco, Varsavia, Belgrado, Parigi, Bruxelles, Ginevra, Lisbona, Vancouver, Malta);
E’ presente a 5 edizioni della Biennale di Venezia (1970/1972/1976 con una Sala/1978/1980 Progetti Speciali), alla IX, X, XI, XII Quadriennale Nazionale di Roma, alla Triennale di Milano nel 1981. Partecipa inoltre ad Arte in Italia dal 1960/1975, Galleria d’ Arte Moderna Torino; Arte Italiana, Haward Gallery, Londra; Le Linee della ricerca artistica in Italia, Palazzo delle Esposizioni, Roma; Aspetti della Pittura Italiana dal dopoguerra ai nostri giorni, Museo d’arte moderna San Paolo e Rio; Pittura a Milano dal 1945 al 1990. Nel 1998 tiene una importante personale a Milano nella prestigiosa sede di Palazzo Reale.
La mostra “Materiali della Memoria” di Fernando De Filippi inaugura il 17 marzo e sarà visitabile fino al 5 maggio.