LECCE – Il museo della Cartapesta a Lecce si trova in uno stato di profondo degrado e abbandono. A dirlo ed anche documentarlo Angelo Capoccia, nipote dell’omonimo cartapestaio famoso in tutto il mondo per la sua tecnica e per la grande pregevolezza delle sue opere. Angelo Capoccia non ha dubbi: “siamo in una città di arte e cultura? Non credo proprio, ho potuto constatare personalmente il disinteresse verso il Museo della Cartapesta sito all’interno del Castello Carlo V di Lecce. Si parla tanto di progettazione culturale ma mai come nel nostro caso potremmo usare la formula Nemo profeta in patria”.
Spronato da diplomatici ed accademici di Malta o di altri Paesi, Angelo Capoccia, giustamente, non si capacita su come il disinteresse e l’incultura abbiano preso il sopravvento verso la figura di suo nonno. “Non è solo per mio nonno, e non si tratta di colori politici delle amministrazioni, per me esiste un piattume che va al di là degli assessori alla cultura o dei sindaci, ugualmente disinteressati”. Un’apertura in termini di progettazione, certamente potrebbe esserci. Solidale con Capoccia anche lo storico Mario De Marco, tra i pochissimi a ricordare anche attraverso una monografia, il grande cartapestaio salentino.Il discorso ovviamente è equivalente per tanti “giganti” della cultura, come Tito Schipa o Carmelo Bene.