LECCE – È necessario investire sempre di più nella cura domiciliare delle cronicità: è un obiettivo che comporta una minore spesa sanitaria e un alleggerimento delle strutture ospedaliere. Associazioni, pazienti e familiari coadiuvano la squadra di medici e operatori che svolgono il lavoro a domicilio. Nei giorni scorsi, all’Art Hotel di Lecce, si è tenuto un importante congresso intitolato “Piano Nazionale delle criticità, cure di lungo termine nel paziente ventilato: dall’ospedale al territorio”. Il direttore scientifico del convegno, il dottor Francesco Scorrano, ha raccontato la sua lunga esperienza e i grandi risultati raggiunti a Lecce nel campo dell’assistenza domiciliare (cliccate sull’immagine per vedere l’intervista a lui e al luminare di Pneumologia Stefano Nava)
La popolazione invecchia e le strutture ospedaliere hanno subito una pesante sforbiciata: non è più possibile sfruttare le strutture nate per le emergenze per affrontare i problemi dei pazienti cronici. Bisogna invertire la rotta con strutture idonee, telemedicina e un servizio efficiente domiciliare. Un’efficace gestione del paziente con comorbilità, spesso anziano e fragile, non può prescindere dal concetto di alleanza terapeutica basata sulla collaborazione tra professionisti, nell’interesse del malato.
È necessario un modello di presa in carico del paziente affetto da patologie croniche. Tra queste, le patologie che coinvolgono una funzione vitale, come la respirazione, rivestono un ruolo importantissimo e devono essere, di conseguenza, prese in seria considerazione nella scala delle priorità assistenziali, poiché dalla insufficienza respiratoria derivano ulteriori e gravi disturbi dell’omeostasi dell’organismo. “Le malattie croniche, quelle altamente invalidanti, di cui mi occupo in prima persona, sono diventate un problema serio per l’organizzazione sanitaria e per la spesa pubblica – spiega il dottor Scorrano – L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha diffuso i seguenti dati: il 30 per cento degli ultrasessantacinquenni è invalido o parzialmente invalido e ha bisogno di assistenza continua. Nell’Asl di Lecce è stato avviato un servizio domiciliare capillare con assistenza infermieristica. Nel 2012 mi sono dimesso dal pubblico per seguire i pazienti a domicilio: vengo incontro a tutti i problemi che i familiari devono gestire. Bisogna lavorare sull’implementazione della rete delle cronicità: è necessario non sprecare risorse, puntare sulla multidisciplinarietà, ma è necessario affidarsi a chi ha una lunga esperienza ed è in grado di organizzare l’assistenza. Solo chi ha a che fare quotidianamente con determinate patologie può avere un quadro chiaro di quello che serve a determinati pazienti”.
Gabriele Mangione della Direzione Amministrativa e del Personale di SAD ( servizi assistenziali domiciliari) con sede a Nardò, main sponsor dell’evento sul Piano Nazionale delle Criticità ha spiegato le ragioni di questo incontro: “L’azienda leader nel settore del Terzo livello assistenziale è da sempre attenta sul territorio alle esigenze e alle problematiche che insorgono sul paziente ventilato cronico a gestione domiciliare. Da un decennio SAD investe in Tecnologia e formazione del personale specializzato ed impiegato nel servizio socio-sanitario e Fisioterapico motorio e Respiratorio. La tecnologia fa grandi passi avanti e in collaborazione con il pubblico si possono ottenere grandi risultati, alleggerendo gli ospedali”.