LECCE – È stato presentato ieri il libro di Cesare Berlingieri dal titolo “Monografia di opere scelte, 1968-2018” a cura di Maurizio Vanni e Tommaso Trini, Prearo Editore; in serata presso la galleria Art&Co, è stata inaugurata, invece, la mostra monografica dello stesso artista “Il silenzio della materia” a cura di Maria Agostinacchio.
Cesare Berlingieri nasce in Calabria nel 1948, sin da giovane si dedica alla pittura sotto la guida del Maestro De Leo, dal 1964 viaggia in tutta Italia e in Europa entrando in contatto con molti artisti nazionali e internazionali e pur seguendo un percorso individuale osserva con attenzione tutti i movimenti artistici più influenti negli anni’70. Lavora poi, come scenografo e costumista realizzando molte scenografie importantissime, dal 1989 al 1995 è stato docente presso l’Accademia d’Arte Drammatica a Palmi, ma è l’incontro con Tommaso Trini nel 1990 che segna l’inizio dei suoi “dipinti piegati”.
Se i tagli sono e saranno sempre prerogativa di Fontana, e lo stesso Burri è passato alla storia grazie alle sue combustioni o ai cretti, oggi Berlingieri attraverso le sue piegature costituisce un esempio di arte contemporanea inimitabile e immediatamente riconoscibile che non ha bisogno di molte parole per farsi spazio nell’immenso contenitore dell’arte di ieri e di oggi.
Tutto il suo lavoro è incentrato sulla necessità di trovare un’identità interiore a prescindere dalla visione della tela, la materia che lui utilizza diventa essa stessa spazio-fisicità e viene a mescolarsi con tutto il resto tanto da fare un tutt’uno con ciò che l’artista chiama corpo.
Le sue piegature, i suoi involucri, i suoi colori monocromi sono l’archetipo per vedere ciò che è dentro il corpo, infatti, i suoi lavori si snodano e si esplicano in tre concetti chiave: Corpo-Colore-Volume. Tutto il processo creativo porta in sé un concetto di sperimentazione continua su come guardare la materia e su come rivelarne la fisicità e il colore.
La tela, diventa un banalissimo pretesto, in cui anche la semplice pittura fine a stessa viene superata per lasciare il posto ad una pittura costituita da forme che si piegano e in cui i segni incrociano altri segni, modificando per sempre se stessi e la superficie totale dell’opera. Le opere d’arte sono un universo all’interno di un metro quadrato, come se avvenisse, ogni volta, una specie di miracolo tant’è che all’interno dei suoi lavori si vede solo il risultato finale ma non c’è dato sapere cosa possa accadere all’interno.
L’invito, potrebbe essere quello di guardare le cose come se fossimo all’interno di un universo, mentre l’arte con la sua presenza non è solo semplice espressione pittorica, ma diventa idea, colore, forma e spazio: riuscendo così a guardare l’arte contemporanea con gli stessi occhi e con l’incanto con cui disegna i suoi stellati cieli blu.
Nella pittura di Berlingieri, è sottointeso, inoltre, il richiamo alla classicità da cui, in un certo qual senso l’artista prende le mosse per poi approdare alla lezione di Fontana, Burri e Tapies.
Il suo è un continuo viaggio nello spazio senza mai un tempo preciso, dove non si osservano esclusivamente delle piegature rosse e nere, ma anche forme e anfratti dove c’è tutto il mistero di una scoperta!
La mostra è visitabile presso la Galleria Art&Co di Lecce in via 47 Reggimento Fanteria, ed è visitabile dal 24 maggio al 7 luglio 2018, (ore 10 alle 13 e 16 alle 20 dal lunedì al sabato).
Mariagrazia De Giorgi