LECCE – Il prof. Pasquale Rizzo, oggi dirigente scolastico dell’Istituto tecnico economico Liborio Salomi, ha una lunghissima esperienza nel mondo della scuola: insegna dal lontano 1971. Ancora oggi non disdegna l’insegnamento, pur ricoprendo un ruolo diverso: il professore Rizzo è coordinatore didattico nelle scuole paritarie dal 1997. La scuola paritaria è in grado di far conseguire agli alunni gli stessi titoli di una scuola statale, validi all’università, nei concorsi e nella progressione sul lavoro. In questo periodo sono aperte le iscrizioni alle superiori, quindi diventa importante rispondere ad alcune domande. Quanto è cambiata la scuola in quasi 50 anni e cosa significa diplomarsi in una scuola paritaria?
Professore, perché ci si iscrive a una paritaria?
“Conviene perché non sei un numero: sei seguito passo dopo passo. Nell’Istituto Tecnico Economico Liborio Salomi, ad esempio, non esistono ‘classi pollaio’ di 30 o 25 persone. E’ impossibile in quei casi seguire bene tutti gli alunni, aiutarli a capire la lezione e verificare l’apprendimento. Si crea un rapporto personale, che è fondamentale. Anche il numero complessivo degli studenti dell’istituto è inferiore a una scuola statale: in questo modo il dirigente può seguire ogni alunno ed è molto più a contatto con gli studenti e le loro famiglie”.
Quindi, è un sistema di formazione personalizzata?
“Si lavora applicando un sistema formativo al caso concreto, cercando di mettere sempre al centro l’alunno, le sue esigenze e i suoi problemi: cose molto difficili da fare in una scuola statale, dove il numero di alunni non permette approfondimenti particolari. Si lavora non solo sulle conoscenze teoriche, ma anche nel rapporto con l’esterno, con la società che ci circonda”.
Esiste un contatto diretto con il mondo del lavoro?
“Certamente! Siamo in grado di far entrare gli alunni nelle imprese e farli lavorare davvero, grazie a specifici progetti di alternanza scuola lavoro in collaborazione con Camera di Commercio, farmacie, imprese, studi professionali e tanto altro. I nostri alunni non si sono limitati a ‘fare le fotocopie’, come accade in altri contesti: hanno lavorato davvero, si sono misurati con il mondo del lavoro e con le conoscenze pratiche, oltre che teoriche, già apprese nella nostra scuola”.
Quali altri vantaggi ci sono in una scuola paritaria?
“Molti altri, ad esempio, i libri: non carichiamo sulle spalle degli alunni e delle famiglie decine di testi. Forniamo tutto noi. E’ un vantaggio economico, considerando che nella scuola pubblica a furia di comprare testi e altri strumenti le famiglie rischiano di pagare lo stesso prezzo che pagherebbero in una privata, senza avere lo stesso servizio. Forniamo libri sotto forma di dispense. C’è un rapporto alunno docente molto più vicino e questo consente di guadagnare tempo, di farsi seguire di più: è come mettere scuola e doposcuola insieme. Un grande risparmio di energia, soldi e tempo. Tra l’altro questo tipo di scuola, più attenta al caso concreto, dà un grande contributo nella lotta alla dispersione scolastica: recuperiamo gli ‘alunni difficili’, quelli che per una serie di problemi familiari e ambientali hanno un rapporto conflittuale con l’istituzione scolastica. Noi li aiutiamo a ritrovare motivazioni e a evitare di interrompere il percorso di studi e di perdersi in una vita senza significato”.
Esiste anche il grande vantaggio dei corsi pomeridiani per i lavoratori, vero?
“Sono previsti soprattutto per gli studenti lavoratori che hanno bisogno di un diploma per l’avanzamento di carriera, per i concorsi, oppure per iscriversi all’università”.
Per chi non ha più tempo e lavora da anni, ma ha conseguito solo la terza media, come si fa a fare in fretta?
“C’è chi, attraverso il lavoro, arrivato a 40 anni, è maturato per il suo percorso di vita, con delle conoscenze pratiche e non didattiche, e vuole cercare una gratificazione conseguendo il diploma che a causa del suo percorso di vita non ha mai potuto prendere. In questi casi c’è la possibilità, opportunamente guidato, di superare gli anni di scuola necessari e l’esame di Stato”.
Il Salomi è anche aperto agli esterni, come per i suoi alunni, per le certificazioni europee del computer (ECDL) e per tutte le certificazioni relative alla conoscenza delle lingue, vero?
“Certamente, abbiamo laboratori aperti anche a persone esterne per la patente europea del computer e per tutte le certificazioni necessarie ad attestare la conoscenza delle lingue”.
Quali porte apre il Salomi nel mondo del lavoro?
“I profili di questi periti tecnici permettono di lavorare nel settore economico industriale in genere e di arrivare preparati a qualsiasi tipo di concorso per la Pubblica Amministrazione, nel settore economico, contabilità, marketing e tanto altro. E’ una scuola concreta e molto efficace: un viatico importantissimo per il mondo del lavoro. La preparazione teorica di questa scuola è efficacissima per affrontare l’università: tantissimi dei nostri ex studenti si laureano in economia, giurisprudenza, ingegneria e tanto altro. Molti ex alunni del Salomi oggi sono bravi commercialisti, avvocati o professionisti di tutto rispetto. Qui non trascuriamo nemmeno le materie umanistiche. Quindi, i nostri alunni possono anche optare per facoltà umanistiche senza avere problemi”.
Lei è nel mondo della scuola da quasi 50 anni. E’ cambiata davvero tanto la situazione rispetto agli anni settanta…
“E’ cambiata da tutti i punti di vista: ora al posto dei libri avanzano i supporti digitali, che contengono tutti i libri. Un argomento scolastico, oggi, lo puoi studiare su una marea di siti, con linguaggi più difficili o più semplici. Puoi andare a vedere le video lezioni su You tube, che esistono per ogni argomento. Oggi è più facile approfondire da tante fonti”.
Cosa dovremmo portare della vecchia scuola nell’attuale mondo scolastico?
“L’educazione che c’era 50 anni fa oggi non c’è più. C’era un profondo rispetto per la scuola e i docenti e per le persone più anziane, che veniva già insegnato dalla famiglia nell’infanzia. Anche i genitori avevano un profondo rispetto. Quando si entrava in classe, tutti si alzavano in piedi automaticamente”.
Le iscrizioni sono aperte: comincia un’altra avventura
“Qui al Salomi ogni anno è sempre l’inizio di una straordinaria esperienza formativa: l’alunno entra in una famiglia che lo cura e lo segue”.