MONTERONI di LECCE – Partirà venerdì 18 gennaio la tre giorni di mostra fotografica dell’eclettico e giovanissimo artista Giorgio, in arte Giorgio Gabe, presso l’associazione Urbana Culturale Hopera, in via Lopez a Monteroni di Lecce.
La personale vedrà l’esposizione di alcune opere dell’artista, unite a videoproiezioni, live set e dj set nelle serate di venerdì, sabato e per tutta la domenica conclusiva.
Giorgio Gabe, classe ’97, incontrato in occasione di questa sua prima mostra in assoluto, ci ha raccontato come fin dalla giovanissima età ha sempre avuto idee molto chiare riguardo la sua vocazione artistica. Non ha confusione il ragazzo, un giorno ben preciso ha capito di voler fare questo.
“Non voglio spoilerare nulla di quello che accadrà, ma posso anticipare che la personale verrà suddivisa in due spazi ben definiti e molto diversi tra di loro”.
Così il giovane artista ha descritto la particolare mostra che metterà in scena il prossimo fine settimana. Due dimensioni, mondi separati, due facce di una stessa arte che si incontreranno in modo atipico, così assicura.
Estroso, socievole, con un pizzico di timidezza, ma con personalità da vendere.
Giorgio ha sempre dimostrato un amore incondizionato per l’arte e le sue forme. Appassionato di disegno surrealista, arriva alla fotografia durante i primi anni del liceo. E così che ciò che era sui fogli inizia a diventare reale, palpabile, concreto. I suoi disegni si trasformano dunque in foto, evoluzione e mix di una personalissima realtà.
È un tipo sperimentale, Giorgio. Alla domanda su quale sia stato il suo approccio primario, afferma di masticare l’arte da sempre. Dalle foto in movimento agli skaters suoi amici fino ai paesaggi, dai ritratti di donna fino alla postproduzione surrealista.
Artista senza nome, protegge la sua identità che appartiene solo a lui, mentre al pubblico regala Il mondo di Giorgio Gabe, appunto.
“Nelle mie opere sono sempre io, è la mia arte quella. Il nome è solo un’etichetta arrivata un giorno di scuola, quando scoprì Giorgio Gaber, il celebre cantautore che cantava Io non mi sento italiano… Tutti i miei amici in paese avevano un nome d’arte nella scena hip hop dell’epoca. Così definitivamente scelsi il mio”.
Spulciando tra i suoi diari in rete, non si può non notare come il soggetto ripetuto dei suoi scatti manomessi spesso sia sempre lui.
“La difficoltà nello spiegare quel che è solo nella mia testa come progetto alla base di uno scatto mi ha portato con il tempo a fare da me, con tutte le conseguenze che ne seguono”.
Ecco spiegate le ambientazioni interne delle sue foto, in casa sua perlopiù, descritta come fonte di ispirazione. “La situazione deve essere reale, non mi piace fingere ciò che non è vero. Ci sono elementi che non potrò mai postprodurre, come il mare. Il mare esiste ed è così, non si può modificare con la fantasia.
È il soggetto che invece subisce spesso cambiamento, proprio come nella vita reale”.
Alla continua ricerca del nuovo e del non visto, Giorgio oggi è anche regista di numerosi videoclip musicali della scena giovane della provincia.
“La mostra fotografica rappresenta solo il primo salto. Non esiste solo il mio paesino, a cui sono molto grato. C’è un mondo che mi aspetta e che grazie ai social mi conosce già”.
Con questa attitudine tutta indie, siamo sicuri che Giorgio Gabe andrà lontano.
Stay tuned!
Chiara Rosato