LECCE – Gli amici ed i parenti di Giuliano ed Ilaria stentano ancora a crederci. Attoniti ed increduli per la tragedia occorsa ai propri figli ed amici, partiti per la Thailandia dove progettavano il loro futuro e dove, invece, giovedì pomeriggio sono andati insieme incontro ad un beffardo e funesto destino, schiacciati ed uccisi da un’autocisterna fuori controllo mentre percorrevano in moto le strade del distretto di Chumphon, nel sud del Paese del sud-est asiatico.
Ieri mattina, la madre di Giuliano ed il compagno, appresa la drammatica notizia per voce dei carabinieri, sono partiti alla volta di Bangkok, per riportare il 41enne imprenditore leccese a casa. Giuliano De Santis verrà cremato in Thailandia, dopodiché tornerà nel Salento non prima di mercoledì. A seguire saranno celebrati i funerali, per l’ultimo saluto alla sfortunata coppia di vacanzieri leccesi, molto conosciuta in città, che aveva anche in progetto il proprio matrimonio.
Il padre di Giuliano ed il fratello maggiore Alessandro, con cui il 41enne gestiva i vari b&b e strutture ricettive di famiglia, si sono chiusi nel loro dolore, circondati dai parenti e da tutti gli amici della coppia di salentini, ancora sotto shock.
Partiti a metà gennaio e dopo avere fatto tappa in Indonesia, Giuliano De Santis ed Ilaria Rizzo (psicologa 37enne, di Brindisi) erano giunti in Thailandia lo scorso 21 febbraio. E proprio in Thailandia, come Giuliano aveva confidato ai suoi più stretti amici, i due avevano intenzione di avviare un business nel settore ricettivo. Erano pronti al “grande passo”: matrimonio e nuova vita, sia pure ad oltre ottomila e 500 chilometri di distanza da casa. Alle attività nel Salento ci avrebbe pensato il fratello; Giuliano – amante dei viaggi e dell’avventura – non poteva che chiedere altro.
Una tragica fatalità, frutto di un atroce scherzo del destino, ha però voluto che i due si trovassero sulla strada di un’autocisterna e che venissero schiacciati ed uccisi dal rimorchio di quest’ultima, ribaltatosi quando l’autista ha provato ad evitare l’impatto con la moto dei salentini ed ha svoltato sulla sinistra, causando il ribaltamento dell’autobotte. Alla polizia locale, l’autotrasportatore (un thailandese di 64 anni, ora indagato per la morte dei due italiani) ha riferito di avere avuto un guasto ai freni.
Agli amici, il leccese aveva confidato che forse questa volta non sarebbe tornato, perché intenzionato a cambiare vita insieme alla donna con cui avrebbe voluto sposarsi. Un drammatico presagio, purtroppo.