F.Oli.
COPERTINO (Lecce) – Si chiude con due condanne e tre assoluzioni il processo su una tentata estorsione sfociata nell’aggressione della vittima. A margine del processo in abbreviato il gup Michele Toriello ha condannato a 2 anni e 8 mesi di reclusione il 38enne Davide Salvatore Dell’Anna, di 38 anni e Cristian Roi, di 37 anni, così come richiesto dal pubblico ministero di udienza Paola Guglielmi. Sono stati invece assolti con formula piena perché il fatto non sussiste Domenico Mattia Nestola, di 32 anni; Giordano Gallo, di 39 e Gianluca Calabrese, 32 anni, tutti di Copertino. Le accuse mosse agli imputati erano tentata estorsione aggravata dall’aver commesso il fatto da più persone riunite e lesioni personali aggravate ai danni di G.M., un 44enne di Copertino.
I fatti si sarebbero verificati tra il 14 novembre e il 16 novembre del 2014. Roi, insieme a Dell’Anna, avrebbero contattato G.M. chiedendogli un incontro per discutere su una vecchia situazione debitoria: “bisognava” sistemare un debito che G.M. aveva contratto con un’altra persona di Copertino, da cui aveva ottenuto un finanziamento di 5mila euro, in parte poi rientrato. Mancava il pagamento di 600 euro alla finanziaria.
Due giorni dopo questo incontro, tra la notte del 16 e quella del 17 novembre 2018, in un locale di Copertino, G.M. si sarebbe incontrato casualmente con Roi e Dell’Anna che nell’occasione erano in compagnia di Nestola, Gallo e Calabrese. La presunta vittima della richiesta estorsiva non avrebbe risposto ad un saluto di Dell’Anna che lo avrebbe chiamato. Ne sarebbe sorto un battibecco legato, secondo l’accusa e secondo quanto denunciato in querela anche con la posizione di cui avevano discusso i giorni precedenti, culmina con il pestaggio di G.M. (che riporta la rottura del setto nasale e con una prognosi di 35 giorni).
In sede di discussione gli avvocati Daniele Scala e Antonio Degli Atti (in sostituzione del collega Ladislao Massari) hanno evidenziato come i due episodi fossero scollegati tra di loro: Roi avrebbe cercato di intermediare con G.M. sol perché la intestataria del finanziamento era una sua amica e stava per subire atti giudiziari di rientro senza usare minaccia o violenza. L’incontro, del tutto casuale avvenuto due sere dopo, avrebbe visto come protagonisti solo G.M. e Dell’Anna legati in passato da rapporti di lavoro e da uno sguardo mal interpretato ne sarebbe nata una discussione sfociata in un pugno sferrato da Dell’Anna. Gli altri imputati, invece, non avrebbero avuto alcun ruolo.
Il giudice, però, ha ravvisato profili di responsabilità seppur per solo due imputati senza accogliere la chiesta riqualificazione in esercizio arbitrario delle proprie ragioni con violenza sulle persone invocato dalla difesa (e che sarebbe stato coperto dalla remissione di querela che il Martina comunque aveva fatto pochi giorni dopo i fatti). Non appena saranno depositate le motivazioni (attese nei prossimi 15 giorni) la difesa ha già annunciato l’intenzione di proporre appello.