F.Oli.
LECCE – Dopo quattro mesi ai domiciliari torna in libertà Monica Durante, 42enne di Lecce, coinvolta nel processo sulle assegnazioni degli alloggi popolari a Lecce. A ridare la libertà alla donna, accusata di aver raccolto voti in favori degli ex assessori Attilio Monosi e Luca Pasqualini, è stato il Presidente della prima sezione penale Pietro Baffa (davanti al quale si sta celebrando il processo) che ha accolto l’istanza di scarcerazione dell’avvocato Tommaso Donvito.
Il legale aveva fondato la propria richiesta sul pieno rispetto delle prescrizioni a cui era sottoposta l’imputata anche quando ha usufruito dei vari permessi richiesti e concessi. In più nell’udienza del 10 giugno scorso il superteste Piero Scatigna, nel corso della sua deposizione fiume, non ha mai pronunciato il nome di Monica Durante senza mai fare riferimento in alcun passaggio all’imputata. Inoltre gli ex assessori Monosi e Pasqualini (presunti riferimenti politici della donna) si sono dimessi dall’incarico di consiglieri comunali ed a seguito delle avvenute elezioni comunali si è insediata una nuova Giunta Comunale (del tutto diversa da quella precedente).
Per l’imputata sarebbe risultato pertanto impossibile inquinare le prove che, tra l’altro, sono già cristallizzate nel processo già avviato. I giudici hanno così accolto tutte le argomentazioni condensate nell’istanza “considerato il tempo trascorso in custodia e valutato che non paiono permanere specifiche ed inderogabili esigenze volte a prefigurare ancora attuale il pericolo di reiterare il reato”.
La vicenda giudiziaria di Monica Durante è lunga e travagliata. Inizialmente sottoposta all’obbligo di dimora a seguito dell’appello della procura il riesame aggravò la misura con i domiciliari confermati dalla Cassazione a metà febbraio. Da allora la donna era confinata nel proprio domicilio. Da poche ore, però, è tornata in libertà e potrà seguire il processo a piede libero.