di Gaetano Gorgoni
LECCE – I docenti non avanzano nella carriera e quelli giovani qualche volta sono costretti ad andare via; crollano calcinacci dagli edifici per mancanza di manutenzione anche ordinaria (di recente in via Brenta), senza contare le infiltrazioni e gli allagamenti; la ricerca è in cerca di fondi che diano maggiori opportunità e a questo si aggiungono le politiche nazionali che con determinati criteri penalizzano le università già in sofferenza del sud, per rafforzare sempre di più le grandi Università del nord. Sappiamo ben poco dell’andamento dei nuovi corsi attivati, ma è sicuro che sono serviti all’Università del Salento per reperire nuovi iscritti e, quindi, più fondi. Ma saranno capaci questi nuovi corsi di avere più appeal rispetto a quelli di altre regioni? Saranno capaci di dare nuove opportunità lavorative? I vertici saranno capaci di internazionalizzare l’Unisalento in maniera competitiva? Questo e altri problemi dovranno essere affrontati dal nuovo rettore dopo aver archiviato la guerra tra l’attuale magnifico Zara e i laforgiani. Quello che resta sono 30 milioni di euro del Piano per il Sud ancora da spendere: dopo anni manca un’idea chiara sul da farsi. Nemmeno i candidati alla successione di Zara hanno vedute concordanti.
Studenti Indipendenti e Unione degli Universitari hanno chiamato a rispondere i quattro candidati alla poltrona di rettore alle domande sulle grandi emergenze dell’Università del Salento. Sono quattro i professori universitari che si sono candidati alle elezioni per la carica di Rettore dell’Università del Salento (sessennio 2019/2020 – 2024/2025): le candidature sono state ammesse ufficialmente con Decreto firmato oggi dal Decano d’Ateneo, professor Mauro Biliotti, e pubblicate sul sito dell’Università. Nella sala conferenze dello Studium 2000 i candidati Giuseppe Grassi (professore ordinario di Elettrotecnica), Michele Campiti (professore ordinario di Analisi matematica), Luigi De Bellis (professore ordinario di Fisiologia vegetale) e Fabio Pollice (professore ordinario di Geografia economico-politica) hanno esposto i loro programmi. Ci vorranno molti mesi per i Fondi del Piano del Sud e nel frattempo gli edifici dovranno essere sistemati con i fondi dell’Ateneo: sono stati stanziati oltre un milione di euro per rimettere in sicurezza le strutture che manifestano diverse criticità. “Dobbiamo puntare sulla manutenzione degli edifici che già ci sono, non possiamo costruire nuovi edifici, anche perché ogni edificio impegna il bilancio con una manutenzione ordinaria – ha affermato Grassi – Bisogna utilizzare i fondi del Piano del Sud (che per fortuna non è stato ancora perso!) per riqualificare il patrimonio già esistente. Regione e università stanno interloquendo. Io propongo di razionalizzare gli spazi per risparmiare e di puntare sull’efficientamento energetico”.
La rimodulazione del Piano per l’edilizia Universitaria dell’Unisalento punta tutto sulle manutenzioni (sono previsti solo due nuovi edifici): obiettivo condiviso da Campiti, che anche nel suo programma punta al risparmio e all’efficientamento energetico. “Per fortuna abbiamo ancora questi fondi: avremmo dovuto pensare anche alla manutenzione ordinaria. Ma bisogna dare massimo impulso per non perdere le risorse del Piano per il sud. Quello che è necessario fare, però, è anche un piano di manutenzione ordinaria: il Ministero da quest’anno ha ripristinato i fondi destinati a questo tipo di interventi ordinari”. D’accordo anche De Bellis sull’utilizzo di tutte le risorse del Piano del Sud per le manutenzioni, ma il professore mette in luce le criticità delle progettazioni: “Abbiamo le grondaie che buttano l’acqua sul piano stradale invece di andare sotto terra. C’è qualcosa che non torna! Abbiamo edifici all’Ecotekne dove, se piove un po’ di più, l’acqua va nei sotterranei che sono stati terminati due anni fa. Dobbiamo investire in progetti speciali, in sicurezza e in formazione del personale”.
“Dovremmo essere più realisti per questa università che non ha avuto un delegato all’edilizia, ma un gruppo che si occupava di edilizia, senza avere alcun potere – spiega Pollice – Abbiamo i migliori docenti di ingegneria civile del Paese: bisogna affidare questo settore ai più competenti. La nostra università per valutare di quali spazi avesse bisogno ha chiesto una consulenza all’università di Firenze pagando con proprie risorse, quando avevamo le competenze all’interno. Bisogna sfruttare le nostre competenze, altrimenti sprechiamo risorse inutilmente per consulenze esterne. Per quanto riguarda le manutenzioni, tre anni fa ho chiesto di designare un responsabile della manutenzione e oggi finalmente qualcosa si sta muovendo in questo senso. Prima di nuove costruzioni e necessaria una verifica sul piano della sostenibilità ambientale ed economica: bisogna coinvolgere nella scelta tutti, anche gli studenti” – ha spiegato Pollice.
Tra i temi cruciali quello dell’nternazionalizzazione: ci sono molte immatricolazioni e si sta lavorando sulle lauree magistrali in lingua inglese. Bisogna, però, semplificare le procedure. Tutti d’accordo sul fatto che l’università deve diventare più internazionale, ma bisogna rafforzare l’ufficio preposto. Gli studenti stranieri dovrebbero potersi avvalere di un punto di riferimento, di una segreteria internazionale con personale preparato. Giuseppe Grassi vuole incrementare i rapporti con la Cina. Michele Campiti crede nell’internazionalizzazione anche come strumento per rafforzare la ricerca e le potenzialità occupazionali degli studenti dell’Unisalento. Inoltre, è necessario potenziare le politiche di Erasmus. Per Pollice l’impostazione primaria è quella di rafforzare le competenze e gli uffici che si occupano di internazionalizzazione. “Bisogna puntare su formazione degli uffici e rafforzamento di Lingue. Inoltre, è necessario fare i tirocini all’estero e investire sugli studenti”.
Posti alloggio, trasporti e contribuzione gli altri temi discussi. Adisu, Università e Comune non sono riusciti a creare una sinergia per trovare alloggi studenteschi. Il trasporto urbano è deficitario, soprattutto per facoltà più lontane come Beni Culturali. Secondo De Bellis, bisogna lavorare per ottenere una maggiore attenzione degli enti per migliorare i servizi del trasporto pubblico, ma gli alloggi devono stare in città, non all’Ecotekne. Grassi si è impegnato a non aumentare le tasse e per i trasporto vuole puntare su nuove convenzioni con il Comune. “Bisogna fare di più per l’ISUFI e per il college, ma abbiamo bisogno di trasporti migliori. La Regione può aiutarci molto”. Stessa posizione di Campiti: “L’università non deve aumentare le tasse e deve saper dialogare con le istituzioni per migliorare i servizi”.
“Uno degli assi principali del mio programma è quello di Università inclusiva – spiega Pollice – Il rettore rappresenta anche gli interessi dell’Accademia: noi siamo stanchi di essere vessati. Chi ci giudica per darci un punteggio non capisce i nostri problemi. Dobbiamo andare a Roma a far sentire la voce di questo territorio. Gli alloggi sono fondamentali: ci vogliono nuovi investimenti. Vendendo il Parlangeli potremmo ricavare le risorse per investire in alloggi convenienti che attraggano studenti. Col Comune abbiamo dato parcheggi gratis senza avere niente”. Il candidato rettore si riferisce all’accordo con Salvemini per aprire i parcheggi universitari nel weekend: una polemica che spiazza gli altri candidati.
DIDATTICA E E-LEARNING
Poche idee da parte dei candidati sull’apprendimento on-line, cioè mettersi al passo con i tempi offrendo agli studenti sempre e comunque un servizio di lezioni online, da guardare in qualsiasi momento. I candidati dicono di volersi distinguere dalle università telematiche? È come? Negando un servizio semplicissimo che consiste nel registrare una lezione e metterla online, migliorando la qualità della vita degli studenti? In realtà i 4 candidati sembrano orientati a fornire il servizio e-learning, ma senza far capire realmente cosa vogliono concedere a chi paga le tasse universitarie. I professori dicono di voler privilegiare il rapporto diretto con lo studente, ma ci sono casi in cui gli studenti farebbero a meno di questo rapporto per seguire da casa (soprattutto quando le lezioni saltano o gli esami per scioperi o altro, come accade non raramente).
I PROSSIMI CONFRONTI E LE ELEZIONI
Curriculum e programma elettorale di ciascun candidato, decreti e aggiornamenti sono pubblicati su https://www.unisalento.it/elezioni-rettore.
La Conferenza di Ateneo, per il confronto pubblico, è in programma il 25 giugno 2019 alle ore 10 presso il Centro Congressi del Complesso Ecotekne (via per Monteroni, Lecce).
L’8 luglio il primo turno di voto: l’elettorato attivo, nei termini stabiliti dallo Statuto, spetta ai professori di I e II fascia e ricercatori di ruolo; ai ricercatori a tempo determinato; agli studenti presenti nel Consiglio degli Studenti, nel Senato Accademico, nel Consiglio di amministrazione, nei Consigli di Dipartimento, nei Consigli delle Scuole, nei Consigli didattici, nel Comitato unico di garanzia, nel Nucleo di valutazione e nel Comitato per lo Sport; al personale tecnico amministrativo.
Ogni consultazione elettorale sarà valida se vi avrà partecipato la maggioranza degli aventi diritto al voto, e all’esito delle prime tre votazioni (fissate dal Decreto nelle date dell’8, 10 e 12 luglio) potrà essere eletto Rettore il candidato che avrà raggiunto la maggioranza assoluta dei voti esprimibili. Ove non venga raggiunta, neppure nel terzo turno, la maggioranza richiesta si procederà al ballottaggio tra i due candidati che, nell’ultima votazione, abbiano ottenuto il maggior numero di voti: la data in questo caso è fissata per il 15 luglio.