Milan schierato col 4-3-3, Pioli manda in campo Donnarumma G.; Conti, Musacchio, Romagnoli, Hernandez; Kessié, Biglia, Paquetà; Suso, Leao, Calhanoglu.
Il Lecce di Liverani col 4-3-1-2 mette sullo scacchiere di San Siro, Gabriel; Meccariello, Lucioni, Rossettini, Calderoni; Majer, Tachtsidis, Tabanelli; Mancosu; Babacar, Falco
I rossoneri martellano in modo costante: Leao suona la prima sveglia per Gabriel, l’attaccante milanista si rende pericoloso a più riprese assieme al suo compagno di reparto Calhanoglu. Proprio quest’ultimo al ventesimo prende in castagna Rossettini e Lucioni, da posizione defilata conclude e va in gol. 1-0 per il Milan. I padroni di casa guidano la danza e conducono il match con varie folate offensive di Suso ed Hernandez. Mancosu e Falco non incidono e lasciano alla formazione di casa il pallino di tutte le fasi di gioco. Il primo tempo si conclude col passivo di 1-0 per il Lecce. Prima frazione da dimenticare.
Al rientro dagli spogliatoi Lucioni e la difesa tutta sembrano aver preso le misure alle sortite delle bocche di fuoco del Milan e a quella di Leao, troppo personalista in alcune occasioni e anche sfortunato. Minuto cinquantacinque e Conti, su un cross di Farias, tocca in area di mano e con l’ausilio della var viene assegnato un rigore ai giallorossi: Babacar realizza dopo una ribattuta di Donnarumma. Dentro Petriccione per Majer e Liverani vede la sua squadra pericolosa con Tabanelli e Falco ben innescati. Babacar soffre di “solitudine” e la retroguardia rossonera inizia a preccuparsi seriamente. Pioli cambia: Piatek dentro e fuori Leao, in campo anche Krunic per Paquetà.
I salentini recriminano ancora un penalty, ma, non ci sono gli estremi. Rossettini deve contenere con le cattive Piatek e Suso insidia Gabriel dalla distanza. Liverani si sbraccia troppo e protesta tanto, viene espulso e costretto a lasciare la panchina. Pioli chiama Kessié per Rebic. Dieci minuti dal termine ed il Milan passa di nuovo in vantaggio con Piatek, su assit di Calhanoglu, che di piatto destro corona un’azione da manuale partita dal centrocampo. Babacar non ce la fa e Lapadula subentra.
Calderoni toglie le castagne dal fuoco, missile impietoso per Donnarumma ed il Lecce pareggia.
Alla fine al Lecce va l’indiscusso merito di averci creduto fino alla fine. Al Milan è mancata la consapevolezza che anche una matricola può tentare e gestire la propria dignità sportiva e calcistica.