LECCE – Pierpaolo Patti, Capogruppo Lecce Città Pubblica, ha diffuso un comunicato in cui ribadisce le risposte che Salvemini aveva già dato in Consiglio e bolla le polemiche come ostruzionistiche. “Non si comprende per quale motivo, se non provare a sollevare inutili polveroni, l’onorevole Poli ‘minacci’ l’invio alla Corte dei Conti della delibera con la quale il Comune estende i servizi di igiene urbana al quinto d’obbligo contrattuale – spiega il capogruppo Patti – Una decisione resa necessaria dalle carenze e dalle lacune del capitolato d’appalto sottoscritto con la ditta dall’amministrazione Perrone, che lasciava scoperti o coperti in modo insufficiente interi comparti, quartieri, parchi pubblici da qualsiasi servizio di pulizia, dimenticando che i cittadini di quelle zone della città hanno diritto ad avere un servizio adeguato, così come chi abita al centro. L’estensione dei servizi al quinto d’obbligo contrattuale, decisa dalla Giunta e imposta all’azienda, che – giova ricordarlo – in primis non voleva saperne, è una facoltà ampiamente prevista dalla legge e supportata da tutti i pareri legali del caso. Quindi non si comprende cosa abbia da temere dalla Corte dei Conti l’attuale amministrazione.
La stessa amministrazione che ha fatto in modo di porre il l’intero bilancio dell’ente sotto il controllo della stessa Corte dei Conti e del Ministero dell’Interno, aderendo alla manovra di riequilibrio pluriennale. Il Consiglio comunale, tenutosi ieri, ha visto protagonista l’on.le Poli e i consiglieri di minoranza di una approfondita batteria di domande all’assessore Valli, ciascuna delle quali ha trovato risposte puntuali, precise e circostanziate. Non sono state nascoste criticità e problemi derivanti da un capitolato scritto coi piedi, al cui miglioramento fin dal 2017 si sono dedicati il sindaco e gli assessori Mignone prima e Valli poi. Credo che ai cittadini leccesi, in particolare quelli che vivono nelle marine, nei villaggi costieri e nelle case sparse, e attendono da anni la raccolta porta a porta, interessi ricevere servizi adeguati e all’altezza di una città moderna. Un obiettivo che dovrebbe essere comune e non oggetto di ostinato e pretestuoso ostruzionismo”.