Ultimamente al Lecce non gira benissimo in quanto a fortuna. Contro il Milan i giallorossi hanno salutato il ritorno in panchina, quella dei rossoneri appunto, di Stefano Pioli. Il primo tempo di Romagnoli e compagni è stato affrontato con la tipica adrenalina di una squadra desiderosa di voltare pagina e impressionare il nuovo tecnico. Fortunatamente la perla balistica di Calderoni nei minuti finali ha regalato un meritatissimo pareggio ai ragazzi di Liverani. La Sampdoria, affrontata alla decima giornata, iniziava la ripresa, soprattutto psicologica, grazie alle cure del dottor Ranieri.
De Zerbi, pungolato dalla società per un cammino non certo esaltante dei neroverdi, hanno ritrovato il giusto brio proprio nella trasferta salentina dell’undicesima giornata. La gara di Roma contro la Lazio, finita sotto la lente d’ingrandimento per l’errore (ormai riconosciuto anche da Rizzoli) della direzione di gara in occasione del rigore di Babacar, vedeva i giallorossi impegnati contro la squadra più in forma del campionato. Quella di domenica al Via del Mare contro il Cagliari, metterà nuovamente di fronte al Lecce, una squadra al top della condizione che viene da 3 vittorie consecutive e 10 partite senza conoscere sconfitta.
Il tecnico Maran sembra finalmente aver plasmato i rossoblù secondo il suo credo tattico: 4-3-1-2 puro. Difatti, al contrario del modulo voluto da Liverani per la sua squadra con capitan Mancosu a fare da regista avanzato in fase di impostazione e primo difendente in fase di non possesso, gli uomini di Maran si dispongono in campo con due punte vicine e un vero trequartista alle loro spalle. Proprio quest’ultimo è l’uomo simbolo del “magic moment” dei sardi: quel Radja Nainggolan che sembra aver lasciato alle spalle l’anno poco brillante vissuto con la maglia dell’Inter. Nelle ultime tre gare, quelle coincise con altrettante vittorie, Nainggolan è sceso in campo con la fascia al braccio e fornendo prestazioni da vero leader e campione. Nell’ultima partita contro la Fiorentina ha rispolverato un pezzo forte della casa: il tiro da lontano. Oltre alla perla realizzativa da trenta metri il belga ha fornito tre assist di cui hanno potuto beneficiare Rog, Simeone e Joa Pedro. Questi ultimi due stanno trovando continuità di rendimento affinando l’intesa nel reparto offensivo. Il centrocampo è però, forse, il reparto più forte della squadra del presidente Giulini. Rog aveva fatto intravedere grandi cose a Napoli, ma lo scarso utilizzo ne ha interrotto la crescita. La continuità, che invece gli è concessa a Cagliari, sta portando il centrocampista croato ad avvicinarsi alla maturità calcistica. Cigarini, a cui è affidata la cabina di regìa, sta ritrovando il rendimento dei tempi migliori; ma la vera “sorpresa” è l’uruguaiano Nandez, che assieme a Nainggolan, è il simbolo di questo splendido Cagliari targato Maran.
In difesa Pisacane sta disputando una stagione super al pari di Ceppitelli e Pellegrini, sebbene questi ultimi due non saranno presenti al Via del Mare per infortunio. Al loro posto Maran schiererà Lykogiannis e Klavan. Tra i pali, Olsen, sta dimostrando di essere il fratello buono del portiere pasticcione passato da Roma lo scorso anno. La costruzione del gioco del Cagliari passa principalmente dal regista, vertice basso del rombo di centrocampo, e si sviluppa in verticale sfruttando la corsa degli interni di centrocampo e dello stesso Nainggolan. In avanti, l’estro di Joao Pedro, sposa alla perfezione i movimenti da “puntero” del Cholito Simeone. Come detto in precedenza le soluzioni dalla distanza sono tra le frecce a disposizione dei sardi che, vedono in Radja Nainggolan, il loro arciere più temibile. I giallorossi di Liverani per avere la meglio, in una partita da vincere, dovranno essere bravi a mantenere i ritmi alti e rispondere colpo su colpo. Se Lucioni e compagni mostreranno quei blackout presenti nelle ultime partite, contro questo Cagliari sarà difficile uscire imbattuti dalle mura amiche, correndo il rischio, così, che la classifica inizi a farsi preoccupante.