LECCE – “Con delibera n. 709/2022, pubblicata sul BURP n. 56 del 20 maggio 2022, è stato approvato l’aggiornamento 2022 dell’elenco regionale dei prezzi delle opere pubbliche relativo alle rilevazioni percentuali del primo semestre 2021.
Il nuovo Prezzario della Regione Puglia ha suscitato lo stupore delle imprese edili che, dopo quasi tre anni di attesa, nelle more di una pandemia mondiale e un conflitto bellico, hanno visto pubblicato un prezzario non idoneo a tentare di riequilibrare una grave situazione economica che ha investito ed investe l’intera economia del Paese e, soprattutto, il comparto dell’edilizia.” Lo scrive in una nota Ance Lecce.
“Ancora una volta, la responsabilità economica grava sulle imprese, l’anello debole della catena, perché costrette a non partecipare alle gare di appalto divenute eccessivamente onerose per loro.
Il D.Lgs. 50/2016, all’articolo 23 comma 16, prevede l’obbligo di aggiornare i prezzari entro il 31 dicembre di ogni anno. La Regione Puglia dopo essere venuta meno a quest’obbligo negli anni, adesso, come si legge nella delibera n.709 “…si ritiene urgente e necessario proporre l’approvazione del Prezzario regionale delle opere pubbliche -anno 2022- sulla base delle rilevazioni percentuali, in aumento o diminuzione, del primo semestre 2021” partorisce un prezzario ASSOLUTAMENTE NON CONGRUO ED INACCETTABILE, non curante delle problematiche legate all’aumento dei prezzi di molti materiali avvenuto nel secondo semestre 2021. Tra l’altro, la Regione ha dimostrato una certa “disattenzione” e non curanza del fatto che lo scorso 12 maggio è stato pubblicato il nuovo Decreto del MIMS (Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili) del 4 aprile 2022, che prevede una rilevazione prezzi basata sul II semestre 2021, ergo con prezzi più vicini alla realtà di mercato.
Difatti, facendo un confronto tra la rilevazione prezzi I semestre e II semestre (variazione su prezzo medio 2020), balza subito agli occhi che il ferro acciaio tondo per cemento armato presenta una differenza di incremento pari al 28,45% (per questo materiale nel I semestre è stata rilevata una variazione prezzi del 43.80% mentre nel secondo la variazione è del 72.25%). Anche per il bitume, la differenza tra I e II semestre 2021 è del 18,15%.
Inoltre, la Regione nella fretta di pubblicare il Prezzario non ha considerato il Decreto Aiuti (D.L. del 17 maggio 2022 n. 50) e si troverà nell’incombenza di procedere ai sensi dell’art. 26, comma 2 ad un aggiornamento infrannuale dei prezzi entro il prossimo 31 luglio 2022.
È opportuno sottolineare che il Prezzario in argomento non può e non deve essere considerato l’aggiornamento infrannuale previsto dall’art.26 del DL aiuti, in quanto realizzato in assenza delle linee guida.
Chiediamo quindi:
- Un provvedimento di revoca del nuovo Prezzario;
- Che si rispetti la scadenza del 31 luglio p.v. per l’aggiornamento del prezzario, così come previsto dal comma 2 dell’art.26 del DL Aiuti, basato oltre che sulle linee guida in fase di emanazione, su una reale analisi dei prezzi;
- Che le Associazioni di categoria possano contribuire attivamente alla redazione del nuovo elenco prezzi.”