L’evento “arresto cardiaco” extraospedaliero rappresenta una condizione che interessa, secondo le statistiche europee, un cittadino ogni 1000 abitanti/anno. In Europa si stimano circa 250.000/350.000 eventi per anno. Rappresenta una sfida per la comunità scientifica e i Sistemi di Emergenza Territoriali 118/112, che sono impegnati quotidianamente nelle Reti per patologie tempo dipendenti (Stroke, Politrauma grave, Infarto del Miocardio). La sopravvivenza da arresto cardiaco rimane elevata in tutta Europa, dove si sta da tempo intensificando la diffusione dei cosiddetti “defibrillatori semiautomatici” (DAE) e la formazione del personale laico nella rianimazione cardio-polmonare e l’uso del DAE, il cosiddetto first responder, nelle more dell’arrivo del personale 118.
Recente norma Ministeriale ha obbligato i centri sportivi a munirsi di DAE e di personale addestrato nella rianimazione cardio-polmonare (legge n.116 del 4 Agosto 2021), raccomandandone l’installazione nelle sedi della pubblica amministrazione con almeno 15 dipendenti aperti al pubblico e in porti, aeroporti, stazioni ferroviarie nonché in aerei, treni e navi che debbano percorrere viaggi della durata di più di 2 ore senza interruzioni intermedie.
La probabilità di sopravvivenza ad un arresto cardio-respiratorio aumenta in funzione del tempo di inizio delle manovre di Rianimazione cardiopolmonare (RCP), che deve avvenire al massimo entro i primi 10′ dall’arresto, e possibilmente entro i primi 5′. L’uso del DAE rappresenta il valore aggiunto della RCP nel caso degli cardiaci da cosiddetti “ritmi defibrillabili”.
Il SEUS 118 Provinciale (leccesoccorso 118), da circa 4 anni fa parte di una multicentrica Europea denominata EuReCa, coordinata in Italia da IRC (Italian Resuscitation Council), di cui fa parte il Centro di Formazione in RCP del 118. Sulla rivista Resuscitation, nell’articolo Survival after out-of-hospital cardiac arrest in Europe – Results of the EuReCa TWO study, sono stati pubblicati i risultati dello studio, ancora in corso. Per quanto riguarda gli arresti cardiaci accaduti nella provincia di Lecce, per cui è stato attivato il 118, nel periodo 01.05.2017/30.04.2022, l’età media dei pazienti è di 76,9 anni, con prevalenza del sesso maschile; la presenza di fibrillazione ventricolare si è verificata in 274 pazienti di cui il 22,3% (62) è sopravvissuto dopo RCP e Defibrillazione espletata dagli operatori 118.
Come decritto in letteratura gli arresti cardiaci “non defibrillabili” hanno, purtroppo, un esito quasi sempre negativo, per la presenza di cause sottostanti non modificabili dalla RCP e dall’uso del DAE (gravi danni strutturali del muscolo cardiaco), con percentuale totale di sopravvivenza del 2,6% (107/3990 A.C.).
Lo studio viene condotto rispetto al 118 ASL Lecce dal dr. Cesare Sabetta, Dirigente Medico presso la Centrale Operativa 118 con il coordinamento del Direttore di Struttura Dr. Maurizio Scardia.